Allegri e spensierati, i bambini che giocano sono uno spettacolo da vedere: che sia nascondino, palla prigioniera o un-due-tre stella la sostanza cambia poco. Sorrisi e schiamazzi, spirito di squadra e sviluppo di abilità motorie sono solo le prime cose che ci vengono in mente quando pensiamo al gioco dei bambini… oltre all’aspetto sociale e motorio, giocare fa benissimo anche al cervello dei nostri piccoli.
Tutti i benefici del gioco a livello cerebrale
È quanto affermano numerose ricerche in tal campo: il gioco, oltre a rafforzare le abilità sociali, è anche perfetto per lo sviluppo delle abilità linguistiche. In particolare, i giochi di “finzione” (quelli del facciamo finta che, per intenderci) permettono all’immaginazione di superare i limiti e di creare una realtà nuova. In questo senso, il gioco permetterebbe di sviluppare il linguaggio, la creatività, ma anche le abilità per cavarsela in situazioni difficili.
Naturalmente, quanto più sono stimolati i bambini e tanto più ne traggono beneficio: non è un caso che i giochi all’aria aperta apportino maggiori benefici per la presenza di più fattori simultanei di stimolo.
Ma c’è di più: infatti, alcuni studi hanno evidenziato che nel nostro cervello c’è un’area dedicata al gioco, la accumbens. Questo nucleo risulta strettamente collegato con le attività del piacere e, in particolare, quando si prova qualcosa che piace (come il gioco) provvede al rilascio della dopamina: più si gioca e maggior quantità di dopamina viene messa in circolazione, con beneficio per tutto il corpo.
Guarire col gioco: arriva la play therapy
Infine, il gioco è associato ormai anche alla terapia: la play therapy sfrutta le potenzialità del gioco (e, in particolare, quella di saperci distrarre) per curare le persone che soffrono. Alcuni studi hanno evidenziato che i bambini sottoposti a interventi e, nella fase post operatoria, coinvolti nella play therapy soffrivano meno dei loro coetanei, nelle medesime condizioni, che non seguivano un percorso di play therapy.
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