Chi sceglie di diventare vegano o vegetariano lo fa sia per una questione di salute che, soprattutto, per una scelta etica.
Negli ultimi tempi sono sempre più le persone che abbandonano una dieta onnivora per dedicarsi al solo consumo di vegetali o, nel caso dei vegetariani, di qualche alimento di origine animale come uova e derivati del latte.
Una recente indagine però ha rivelato una realtà che lascia abbastanza stupiti: una buona parte dei vegetariani e dei vegani, dopo qualche tempo, ritorna sui suoi passi e riprende la dieta onnivora. Vediamo i dettagli. Lo studio condotto dalla Humane Research Council e dall’Harris International mette in evidenza come su un campione di oltre 11 mila adulti statunitensi, il 53% ritorna alla dieta onnivora dopo un anno dall’averla abbandonata, il 30% dopo soli tre mesi.
In pratica una persona su 5 abbandona la scelta di essere vegetariano e vegano e riprende a mangiare anche la carne e gli alimenti di origine animale. Ma la ricerca non si limita a snocciolare numeri e cerca di scoprire anche le cause di questa tendenza. Dai dati raccolti sembra che i “fattori di abbandono” siano le pressioni sociali in primis. Sembra infatti che chi adotta un regime alimentare vegano o vegetariano non si senta capito in questa sua decisione da una società ancora troppo poco pronta a questo radicale cambiamento.
Il fatto di non frequentare altre persone che condividano tale scelta pare contribuire a un ritorno al regime onnivoro. In realtà il problema potrebbe invece risiedere nel fatto che, troppo spesso, si passa da un regime onnivoro a quello vegano e vegetariano in modo troppo, lasciando poco tempo alla mente e al corpo per abituarsi alla nuova alimentazione. Ma non basta, come se le cose non fossero già sufficientemente complicate, ben il 37% degli ex vegani e vegetariani afferma di voler di nuovo ritentare la strada dell’alimentazione priva di alimenti di origine animale o comunque di carni.
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E ci credo! !!
Prendendo in esame un campione statunitense si deve anche fare i conti con l’offerta di cibo e le abitudini di alimentazione, che portano gli americani a mangiare fuori casa molti dei loro pasti, spesso nei fast food, dove è dura trovare alternative significative a carne e derivati. Inoltre la verdura, biologico a parte, è spesso insapore e porta ad abusare di condimenti. Una dieta così non è sostenibile per chi affronti la scelta veg con il fai da te, e le pressioni sociali sono solo un surplus a mio avviso. In Europa abbiamo una migliore cultura alimentare (sud europa e paesi scandinavi in primis) che ci aiuta a conoscere meglio le materie prime – generalmente ottime – e i loro corretti bilanciamenti. Sarebbe interessante conoscere i dati europei, se vorrete proporceli. Grazie per l’interessante articolo.