Dietro numeri e percentuali, ci sono volti e storie: non è facile parlare di violenza contro le donne, ma è sicuramente necessario per farci un’idea di quello che accade attorno a noi. L’ultimo rapporto sulla violenza contro le donne in Italia è stato diffuso nei giorni scorsi dall’ISTAT e ha evidenziato un quadro purtroppo non troppo positivo, ma per lo meno in miglioramento rispetto alle analisi precedenti.
Lo studio “La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia” è stato condotto su un campione di 24.761 donne, nel 2014, e i dati raccolti si riferiscono al quinquennio precedente. Dall’analisi è emerso che, negli ultimi 5 anni, sono diminuite le violenze contro le donne sia fisiche (dal 13,3 per cento all’11,3 per cento) che soprattutto psicologiche (dal 42,3 per cento al 26,4 per cento), sintomo di una maggiore capacità delle donne di prevenire e reagire di fronte alle minacce della loro sicurezza.
In generale, comunque, le prospettive non sono rosee: sul campione analizzato, sono 6 milioni e 788 mila le donne che dichiarano di aver ricevuto almeno una volta nella vita una violenza, fisica o verbale; si tratta di circa 1/3 del totale. Quasi un milione e mezzo delle intervistate (5,4%) ha dichiarato di aver subito uno stupro o un tentativo nel corso della sua vita.
Di contro, sono aumentate le denunce alle forze dell’ordine (dal 6,7% all’11,8%) e la fiducia nei loro confronti: sono molto soddisfatte oggi del loro operato il 28,5% contro il 9,9% dell’analisi precedente.
Aumenta sensibilmente anche la percentuale di quante si confidano delle violenze subite: dal 67,8% al 75,9%.
Una maggiore consapevolezza delle donne, in definitiva, sta migliorando (sia pur lentamente) quest’orrenda pagina della violenza contro le donne, che hanno capito che il silenzio e l’omertà non portano a nulla e che per proteggere se’ stesse bisogna avere la forza di parlarne e denunciare.
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