Diciamoci la verità: ancora nel nuovo millennio essere donna non è di certo un vantaggio per affermarsi sul mondo del lavoro.
Essere mamme, poi, può diventare un vero e proprio stop alla carriera femminile.
Sono ancora troppe le aziende che vedono nelle donne non un portato di valore e diversità, ma un problema, un ostacolo alla produttività, dato dall’incubo (per i datori di lavoro) della maternità delle proprie dipendenti.
Il risultato è che ben 12 milioni di donne in Italia sono disoccupate, e di certo, tante di loro sono mamme.
Dinamiche, frizzanti e talentuose, 7 milioni di loro si collegano quotidianamente al web. Una generazione tecnologicamente attiva e potenzialmente produttiva.
Un’offerta consistente che si coniuga con una domanda crescente delle aziende di avere figure flessibili e versatili, da impiegare per lavori legati al web, come quello di content manager, di community manager o di data analyst.
Nasce così Work Wide Women, un’associazione che si pone l’obiettivo di combattere la disoccupazione femminile offrendo un programma strutturato di formazione ed aggiornamento incentrato sui nuovi lavori generati dall’avanzare del web.
La maternità, per Work Wide Women è una grande opportunità: un momento di pausa durante il quale le mamme possono dedicarsi a seguire corsi di aggiornamento e classi formative per mantenersi in allenamento intellettuale.
Tra i corsi più utili ed al tempo stesso divertenti: scoprire Twitter in 10 lezioni, o imparare a creare un sito web in 9 lezioni. Una piattaforma innovativa e contemporanea che oltre a fornire una base didattica, nel tempo è diventata un vero e proprio network, sia peer to peer, che coinvolgendo le aziende, interessate ad attingere da un bacino di professioniste già formate, favorendo così il rientro al lavoro delle mamme e delle donne in generale.
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