Ogni anno, il 17 novembre, si celebra la Giornata Mondiale del Prematuro, un evento istituito nel 2008 e successivamente è stato riconosciuto dal Parlamento Europeo grazie all’impegno della “European Foundation for the Care of Newborn Infants” (EFCNI).
Un tema davvero importante e delicato che ha lo scopo di sensibilizzare le persone sulle continue sfide che devono affrontare i neonati prematuri.
Giornata mondiale della prematurità: i dati
Stando ai dati forniti dall’OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità, sono circa 15 milioni i neonati che nascono prematuramente nel mondo;
1 bambino su 10, quindi, non arriva oltre la 37ª settimana di gestazione.
In Italia, secondo le ultime stime, i prematuri sono circa 35.000 all’anno che equivalgono al 6,9% sul totale delle nascite.
Quali sono i rischi dei bambini prematuri
Molte sono le complicazioni che sopraggiungono nei bimbi nati prematuramente; talvolta queste condizioni rappresentano una delle principali cause di morte nei piccoli al di sotto dei cinque anni.
È vero che la maggior parte dei bambini prematuri riesce a sopravvivere e a recuperare senza particolari problemi. Ma in alcuni casi, soprattutto con i nati in grande anticipo, potrebbe comportare conseguenze permanenti o di lungo termine dovute allo sviluppo immaturo degli organi. Motivo per cui esiste in molte regioni d’Italia un programma di follow-up per i prematuri.
Tra le possibili conseguenze quindi, un lieve ritardo intellettivo o un disturbo del comportamento. O ancora, per una piccola parte (5-10% dei bambini nati sotto le 32 settimane) esiste la possibilità di problemi come cecità, sordità, paralisi cerebrale.
Inoltre, tutti i prematuri devono ricevere cure mediche tempestive e piuttosto importanti e ciò si riversa sui genitori che devono affrontare situazioni emotive e finanziare di grande rilievo.
Prematurità: la classificazione
Esiste una classificazione dei neonati nati pretermine che aiuta a definire con maggior precisione ogni singola situazione:
– Early term (ovvero quasi a termine) è l’espressione adoperata per i bambini che nascono tra le 37 e 39 settimane di gestazione; in questo caso non si parla di veri e propri prematuri, anche se si tratta di neonati che possono andare incontro a qualche problematica, seppure di lieve entità.
– Late preterm (prematuro tardivo) è, invece, il termine associato ai bambini che nascono tra le 35 e 36 settimane.
– Early preterm (prematuro grave) riguarda la condizione più preoccupante e si riferisce ai neonati che nascono prima delle 28-30 settimane di gestazione.
Come si calcola l’età dei prematuri
Per calcolare l’età di un bambino che nasce prematuramente bisogna sottrarre alle 40 settimane di una gravidanza regolare, la settimana di gestazione in cui egli è nato.
Per fare un esempio: se un bimbo nasce a 36 settimane, ha difatti saltato 4 settimane di gestazione e quindi, quando avrà 4 mesi, la sua età corretta sarà di 3 mesi.
In tale ottica, dal punto di vista dello sviluppo psico-fisico, un bimbo di 4 mesi dovrà essere considerato come un bimbo nato a termine di 3 mesi.
Questo calcolo è giustificato dal fatto che non ci si potrà mai aspettare che un bimbo di 4 mesi, nato pretermine di 1 mese, abbia la medesima capacità di comportarsi rispetto a un suo coetaneo nato al termine della gestazione.
Quali sono le cause della prematurità
Le cause della prematurità sono piuttosto disparate e, tra quelle più comuni, si distinguono: i fattori di rischio, cause ostetriche e quelle legate al feto.
Nel primo caso, i fattori di rischio maggiormente legati al parto pretermine riguardano una serie di condizioni:
- aver già dato alla luce, in passato, a un neonato prematuro oppure avere nella propria famiglia un caso di parto pretermine;
- essere in attesa di due o più gemelli;
- presentare problemi all’utero e al collo dell’utero;
- essere in grave sottopeso o sovrappeso;
- avere una gravidanza troppo ravvicinata rispetto all’ultima;
- essere affette da alcune patologie come il diabete o l’ipertensione;
- contrarre la colestasi gravidica durante la gestazione;
- aver contratto infezioni durante la gravidanza;
- essere in attesa di un bambino che presenta delle malformazioni, come nel caso della spina bifida;
- avere un’età inferiore ai 17 anni o superiore ai 35-38.
Tutti questi fattori di rischio possono rappresentare una delle cause scatenanti del parto pretermine, anche se può capitare che quest’ultimo avvenga senza che ci siano complicanze di questo tipo.
Giornata Mondiale della Prematurità 2024
Il tema di questa 16esima eduzione della Giornata Mondiale della Prematurità è “Oltre 13 milioni di bambini nati troppo presto ogni anno. Accesso a cure di qualità ovunque” e mira a sensibilizzare sensibilizzare l’opinione pubblica sull’ampia diffusione delle nascite pretermine e sulla fondamentale importanza di garantire, a livello globale, un’assistenza sanitaria di alta qualità.
Ogni bambino prematuro, indipendentemente da dove, quando o come nasca, ha diritto a uno standard di cura adeguato che possa garantirne la sopravvivenza e favorire una salute ottimale anche a lungo termine.
Questo slogan rappresenta inoltre un forte invito all’azione per il miglioramento dell’assistenza sanitaria materna, sottolineando come sia le madri che i loro piccoli necessitino di un supporto tempestivo e mirato, insieme a cure mediche adeguate.
Assicurare un accesso equo e universale alle cure è essenziale per ridurre il numero di morti e disabilità evitabili, offrendo così a ogni bambino un inizio di vita giusto e promettente. Un impegno verso la qualità delle cure per madri e neonati rappresenta, infatti, un passo decisivo per costruire un futuro più sano e più equo per tutti.
Eventi e Iniziative della Giornata Mondiale della Prematurità 2024
Il 17 novembre di quest’anno ci sarà una nuova edizione della Giornata Mondiale della Prematurità e per questa occasione oltre 200 piazze, monumenti e ospedali italiani si tingeranno di viola. Tale evento ha lo scopo di sensibilizzare le persone e le istituzioni sul parto pretermine.
La Società Italiana di Neonatologia (SIN) ha lanciato una serie di iniziative per la Giornata Mondiale della Prematurità 2024, tra cui spicca una guida pratica per i genitori, intitolata “Ed io come posso contribuire”. Questa guida, realizzata con la collaborazione di genitori e esperti, offre consigli su come alleviare il dolore dei neonati ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale mediante tecniche non farmacologiche, come il contatto pelle a pelle e l’allattamento al seno.
Per la Giornata 2024, SIN e Vivere ETS hanno anche organizzato due concorsi: “IN TIN Cresciamo insieme”, rivolto alle Terapie Intensive Neonatali italiane per premiare miglioramenti nell’assistenza neonatale, e “La Prematurità per me”, un contest creativo aperto ai bambini fino a 14 anni per esprimere la loro visione della prematurità.
Per promuovere l’adozione di stili di vita sostenibili e il sostegno ai neonati prematuri e alle loro famiglie, la SIN ha creato inoltre il “Kit Viola Digitale i Neonati Prematuri”. Questo kit digitale include file personalizzabili per colorare di viola i siti web e i profili sui social network.
Lo scorso anno Luigi Orfeo, Presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN) ha avuto parole anche per l’emergenza umanitaria che sta interessando i neonati di Gaza, un’emergenza che purtroppo resta ancora attuale:
“Purtroppo, in alcuni casi, e mi riferisco a quello che sta succedendo nel conflitto Israele-Palestina, i gesti per tutelare i nostri neonati sono tutt’altro che semplici.
Sto pensando alle ultime notizie che abbiamo letto, che ci riferiscono la morte di sei neonati prematuri all’Ospedale di Al Shifa e l’impossibilità per le Terapie Intensive Neonatali (TIN) di funzionare a causa della mancanza di elettricità. Tutte le guerre sono terrificanti, ma non si dovrebbe mai arrivare al punto di coinvolgere i civili e soprattutto di colpire bambini e neonati.
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