Quante volte, guardando immagini di immensi disastri ambientali, ci siamo sentite inerti e con una scarsa, se non nulla possibilità di azione? Tante, forse troppe, ma ciò non è di certo un buon motivo per non prendere seriamente un impegno nei confronti dell’ambiente.
Se è vero che dinanzi alle grandi crisi, pensiamo ad esempio alla fuoriuscita di petrolio da una nave, non abbiamo ampi margini di azione, non è altrettanto vero che nel nostro piccolo un contributo anche minimo non possa fare la differenza.
Da piccoli gesti, spesso insignificanti se presi singolarmente, si possono sicuramente trarre grandi conseguenze: una luce non usata spenta, un foglio utilizzato da entrambi i lati prima di essere gettato possono sembrare inezie, ma se svolti con costanza e su larga scala possono fare ben più di un qualcosa.
È questo lo spirito con cui da sette anni a questa parte i Paesi dell’Unione Europea prendono parte alle Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, quest’anno in programma dal 21 al 29 novembre.
Non solo le grandi multinazionali, le pubbliche amministrazioni e le imprese sono chiamate a dare il loro contributo per l’ambiente, ma anche i singoli cittadini.
Il tema su cui siamo tutti chiamati a riflettere nel corso di questa edizione è la dematerializzazione, intesa come la capacità di fare a meno di un materiale fisico: l’esempio più calzante riguarda la digitalizzazione dei documenti.
Quante volte utilizziamo ancora i documenti cartacei quando potremmo benissimo usare i documenti informatici? Non pensiamo solo in grande a come funziona ad esempio la burocrazia, ma guardiamo nel nostro piccolo. Abbiamo già richiesto la bolletta elettronica in luogo di quella cartacea? Stampiamo mail che potremmo benissimo tenere solo su pc?
Basterebbe in fin dei conti un piccolo cambiamento nelle nostre abitudini per dare una sensibile mano all’ambiente….
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