Gli amatissimi formaggini sono apprezzati dai bimbi per il loro sapore e la cremosità. Ottimi da spalmare sul pane, da aggiungere alla pasta, al riso oppure nelle minestrine, sono in commercio dagli anni Sessanta, in confezioni colorate e allegre. Ma sono davvero buoni alimenti per i nostri bambini ?Ecco l’indagine condotta da Il Salvagente.
Formaggini spalmabili: i risultati di laboratorio
La nota rivista mensile Il Salvagente, leader nella conduzione di test di laboratorio a tutela dei consumatori, ha messo a confronto 8 famose marche di formaggini spalmabili, ricercando gli ingredienti caratterizzanti ed i valori nutrizionali. Le etichette di ogni singolo prodotto analizzato parlano chiaro.
La voce “formaggio fuso” indica una tipologia o una mescolanza di prodotti caseari spesso di scarsa qualità con l’aggiunta di proteine del latte ed ingredienti che ne migliorano il sapore e l’appetibilità (sale ed aromi vari).
I polifosfati, presenti nelle liste sotto forma di sigle come E452 o E544, migliorano la cremosità del prodotto ma interferiscono significativamente con la metabolizzazione del calcio. Si tratta quindi di una contraddizione importante dato che questi alimenti vantano un elevato quantitativo di calcio. Ricchi di fosforo, inoltre, rappresentano un pericolo per chi ha problemi renali. I sali di fusione da un lato mantengono costante il legame tra le sostanze liquide e le polveri, rendendo il formaggino facile da spalmare. Dall’altro, però, sono degli addensanti controversi, in quanto rischiano di aumentare i disturbi intestinali come infiammazioni dovute da ipersensibilità.
Formaggini spalmabili: consigli per i genitori
Dagli esami condotti da Il Salvagente su 8 marche note di formaggini spalmabili, 4 di esse sono risultate accettabili, per chiarezza dell’etichetta, qualità della materia prima e quasi totale assenza di additivi.
Ecco i 4 formaggini promossi dall’indagine de Il Salvagente :
Oltre agli additivi, Il Salvagente ha analizzato le altre caratteristiche nutrizionali, come quantità di sale e grassi saturi. Il quantitativo di sale contenuto nei prodotti è preoccupante. L’OMS consiglia una dose non superiore ai 5 grammi di sale al giorno negli adulti (un cucchiaino) ed una nettamente inferiore nei bambini più piccoli.
I campioni di formaggini utilizzati per condurre il test di laboratorio contengono un minimo di 1,7 grammi di sale per 100 grammi. Alla luce di queste considerazioni, è importante consultare sempre le etichette prima dell’acquisto.
I polifosfati, il sale ed i grassi saturi possono anche essere smaltiti attraverso l’attività fisica regolare, ma è sempre consigliabile ridurre le quantità di prodotti lavorati, prediligendo magari il formaggio fresco, non trattato e non invecchiato. Ottimi a tal proposito la mozzarella, i fiocchi di latte, la ricotta, la robiola, il fiordilatte, la crescenza. I formaggi stagionati, molto saporiti, sono troppo ricchi di sale e bisogna quindi consumarli con moderazione.
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