Quello dello svezzamento è sicuramente un momento delicato nella crescita di un neonato, ma anche nell’equilibrio psico-fisico della mamma!
Se il bimbo accetta subito quello strano oggetto chiamato cucchiaino, impara presto a deglutire al posto dell’automatica suzione, se gradisce il gusto e la consistenza di cibi nuovi…nessun problema, ma spesso la realtà non è tutta rosa e fiori!
Che fare, allora, se il bebè non ne vuole sapere di pappe, frutta frullata, yogurt? Come mantenere i nervi saldi ed essere sicure che, anche se il nostro bimbo non è il classico mangione che divora tutto e lecca pure il piatto, sta comunque crescendo bene e in salute?
Ecco che un libro di Carlos González, pediatra spagnolo, fondatore e presidente dell'”Associazione Catalana per L’Allattamento Materno” può essere d’aiuto! ‘Il mio bambino non mi mangia‘ spiega in maniera semplice e con un pizzico di umorismo come vivere il momento dello svezzamento.
Come sostiene l’autore: “L’inappetenza è un problema di equilibrio tra quello che un bambino mangia e quello che sua madre si aspetta che mangi. Mai obbligarlo. Non promettere regali, non dare stimolanti dell’appetito, né castighi. Il bambino conosce molto bene ciò di cui ha bisogno”.
Ecco che, in quest’ottica gli stratagemmi tradizionali, come gli aeroplanini con il cucchiaio colmo di pappa, i giocattoli tintinnanti o le facce buffe per cercare di far aprire la bocca e infilare lestamente un boccone, appaiono decisamente inutili. Anzi, visti dall’ottica del bambino, sono quanto di più strano, buffo e divertente ci possa essere; visti dall’ottica di mamma e papà, invece, appaiono come fonti di ansia e preoccupazione.
Reintroduzione, si legge: “Il mio bambino non mi mangia. Questa è, senza dubbio, una delle frasi che il pediatra ascolta con più frequenza durante la sua vita. E sebbene in inverno il “non mangiare” si ritrova a competere con la tosse e il naso che cola, in estate occupa indiscutibilmente il posto d’onore durante la maggioranza delle visite”.
E voi l’avete letto? Che ne pensate?
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