Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ma per tante donne italiane e in tutto il mondo sarà un’altra giornata di violenza.
E non solo la violenza terribile di chi vive in zone di guerra, ma anche la violenza sottile e distruttiva che tutti i giorni accompagna chi vive con accanto uomini vigliacchi. Uomini che minano costantemente la vostra autostima dicendovi che non siete abbastanza.
Uomini che hanno un concetto variabile della libertà: tutta per loro e zero per voi. Uomini che dove non arrivano con le parole, arrivano con i pugni, con i calci.
Con i coltelli.
E allora ci sono vite che volano via, come quella di Giordana di Stefano, ammazzata dall’ex a 20 anni con 45 coltellate, che lascia una piccola di 5 anni, e vite che formalmente si salvano, ma che da faro splendente diventano il lumicino di una candela, come è successo a Chiara.
Il 3 febbraio del 2014 Maurizio Falcioni picchia la fidanzata Chiara Insidioso Monda, di 19 anni, e in un’escalation di violenza arriva fino a spaccarle il cranio con gli scarponi di sicurezza da operaio. Infierisce mentre lei è a terra, priva di sensi. Poi chiede aiuto ai vicini, che chiamano il 118.
Chiara non muore, ma resta in stato vegetativo, affidata alle cure del padre e della madre. Può muovere leggermente qualche dito. Condannata all’inferno in vita.
Fine della pena: mai.
Il suo assassino, perché altre parole non ci sono per descrivere questo bastardo, si vede diminuire la pena da 20 a 16 anni. Che con un po’ di fortuna, e a gente come questa non manca mai, tra una decina di anni sarà a spasso, pronto a prendersela con un’altra donna indifesa.
La violenza spesso ha basi antiche. Non è un raptus che coglie l’uomo più perfetto del mondo. Impariamo a riconoscerla: e noi madri non dimentichiamo che sottrarci ad un uomo che ci fa del male significa garantire un futuro migliore ai nostri figli. Facciamolo anche per loro.
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