Molto spesso viene usata l’espressione “fare il bambino” esclusivamente in un’accezione negativa per indicare quei comportamenti di una persona adulta tipici dei bambini piccoli.
Dicendo “Non fare il bambino!”, pensiamo sicuramente a comportamenti poco razionali, a chi non vuole ascoltare l’altro o a chi punta i piedi per fare come vuole come in una bizza. E’ ovvio che i bambini abbiano certi comportamenti, in quanto fanno parte di quel momento del loro sviluppo. E’ altrettanto innegabile, però, che tanti adulti si comportino proprio così nonostante siano ben al di là di quel particolare periodo della crescita.
Osservando meglio i bambini dovremmo cercare di prendere il positivo che c’è nei loro comportamenti, valorizzandoli, e provando noi per primi a “fare i bambini” ma solo per le parti belle.
Ho provato a pensare ai 3 comportamenti che mi piacciono di più nei piccoli e che, penso davvero, dovremmo imparare dai bambini.
1. Dire “Ti voglio bene” alle persone che amiamo
Ultimamente mia figlia usa spesso questa espressione accompagnandola con un grande abbraccio o un bel bacio sulla guancia. Quasi me ne stupisco e, pensando di tranquillizzarla, mi viene da dirle “Lo so.” Poi mi sento uno stupido perché mi rendo conto che sta scardinando la mia idea di una cosa apparentemente ovvia come “una figlia piccola che vuole bene al suo papà e alla sua mamma”.
Pur nella consapevolezza della maggiore importanza dei comportamenti rispetto a quello che diciamo, è giusto riattribuire il giusto valore alle parole. Un esempio banale, pensate che per chi ci cucina un bel pranzetto sia sufficiente vedere che finiamo tutto quanto nel piatto o sarebbe bello che sentisse anche un “Era proprio tutto buonissimo.”
2. Essere sinceri
Vi ricordate il racconto “I vestiti nuovi dell’Imperatore”? I bambini non hanno filtri, dicono sempre quello che pensano.
Si dice, ed è vero, che siano il pubblico peggiore, ridono solo se quello che dici lo considerano comico, applaudo solo se gli piace quello che vedono. Al di là di chi ci possa essere sul palco.
Non dico che, come ha fatto una volta mia figlia, dovremmo indicare una persona in fila alla cassa chiedendo ad alta voce se aveva una parrucca. E neanche di dire sempre quello che pensiamo ma cerchiamo, almeno, di pensare tutto quello che diciamo.
3. Imparare cose nuove
Per forza di cose, i bambini devono imparare cose nuove ogni giorno. Da quelle più pratiche come allacciarsi le scarpe, chiudere una cerniera, inserire i bottoni nelle asole ad attività molto più complesse come leggere, scrivere e contare.
Pensiamo a noi stessi, a quando risale l’ultima volta che abbiamo imparato una cosa nuova? Da adulti, di solito, rifuggiamo tutto ciò che presuppone uno sforzo per imparare cose nuove sia che voglia dire iniziare da zero che cambiare il modo utilizzato da sempre. Ci arrocchiamo sulle nostre posizioni facendoci da scudo con quello che facciamo e pensiamo da tempo.
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