Chi è una mamma ad alto contatto? Cos’è questo tipo di maternage? Una mamma ad alto contatto non è migliore o peggiore delle altre, è una mamma che sceglie di crescere il suo bambino secondo una filosofia di vita che sposa il contatto tra madre-figlio, soprattutto nei primi mesi di vita che vengono identificati col periodo di esogestazione. Si ritiene, infatti, che il bambino nasca, rispetto a molti altri mammiferi del regno animale, con un cervello decisamente meno formato, per consentire alla madre di partorirlo senza grandi problemi, o almeno, secondo la natura così dovrebbe essere.
Occorre quindi un po’ di tempo affinché il cervello del neonato si formi completamente, questo periodo di formazione viene definito esogestazione, ossia, gestazione fuori dall’utero e che prosegue il normale periodo di endogestazione corrispondente ai nove mesi di gravidanza. Chi pratica un maternage ad alto contatto tende a soddisfare tutte le esigenze del bambino, ascoltando e rispondendo al pianto che, in un neonato, è sempre una necessità e non un vizio. Fa parte di questo modo di crescere il neonato anche il co-sleeping o il bed-sharing, cioè la condivisione del letto nel secondo caso e la condivisione della stanza nelle immediate adiacenze del letto materno nel primo.
Naturalmente si privilegia, in assenza di reali patologie della mamma, l’allattamento esclusivo al seno fino ai sei mesi compiuti, così come consigliato dall’OMS e si divezza il cucciolo preferibilmente praticando l’autosvezzamento, lasciando quindi la possibilità al bambino che mostra interesse verso il cibo degli adulti di servirsi dalla tavola che condivide con i genitori. Le mamme ad alto contatto portano i propri bambini in fascia o con altri supporti idonei, proprio per tenerli vicini a sé. Numerosi studi dimostrano come il bambino portato in fascia acquisisca maggiore sicurezza, si emancipi più velocemente e spesso non soffre di colichette.
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