Rita Templeton, blogger dell’Huffpost in un articolo di un po’ di tempo fa, racconta perché si mostra senza problemi e senza vestiti ai suoi figli, 4 maschietti di varie età.
E dice che lo fa per togliere dalla testa dei figli l’idea che la bellezza femminile sia solo quella che si veda in tv, fatta di perfezione, ma che si può amare anche un corpo imperfetto. E si tratta senza dubbio di una scelta coraggiosa e lodevole: però riporta in auge una discussione che non sopisce mai sul rapporto tra la propria nudità e il mostrarsi ai figli.
Quando la nudità è una tappa necessaria
Fino a quando i bambini sono molto piccoli, certe scelte sono quasi obbligate. Quante di noi fanno il bagno con il figlio neonato o si cambiano davanti a lui, perché non possono fare altrimenti?
Ma fino a quando continuare? Potremo fare il bagno con i nostri figli per sempre o ci sarà un momento in cui è importante iniziare ad avere una diversa intimità?
Non esibire ma non nascondere
Secondo molti psicologi, la regola perfetta sta nel mezzo: quindi non esibire e non nascondere.
Cosa intendiamo? Che se da un lato non bisogna far vivere il proprio corpo colpevolizzandolo e con vergogna, dall’altro bisogna rispettare il senso del pudore.
Lo stesso vale per il nostro corpo nei confronti dei figli. Se da un lato può capitare di cambiarsi senza problemi anche davanti a loro, sarà magari da evitare di uscire dal bagno in biancheria intima se magari stanno crescendo e la cosa può dar loro fastidio.
Rispettiamo il senso del pudore dei figli
Rispettiamo il loro nascente senso del pudore, che già intorno ai tre anni può portarli a chiedere di stare da soli in bagno o a non volersi cambiare davanti ai fratellini e alle sorelline. Del resto non costringiamoli a vedere il loro corpo come qualcosa di brutto e da nascondere.
E voi cosa ne pensate?
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