5 aprile 2024 –
Il 7 aprile 2024 sarà la prima Giornata di prevenzione sulla Shaken Baby Syndrome, la sindrome da scuotimento. Scuotere il bambino, spesso in reazione al pianto inconsolabile dei neonati, infatti può causare gravi lesioni alle ossa e ai tessuti cerebrali, con conseguenze anche drammatiche.
La sensibilizzazione sulla sindrome da scuotimento
La campagna di sensibilizzazione contro lo scuotimento dei neonati è stata già lanciata nel 2017 da Terre des Hommes in collaborazione con la Società italiana di neonatologia e SVSdad la campagna di sensibilizzazione contro i maltrattamenti sui neonati.
Il 7 aprile 2024, Terre des Hommes, in collaborazione con Simeup (Società Italiana di Medicina di Emergenza Pediatrica) e con il sostegno di Anpas, Fimp e della Rete Ospedaliera contro il Maltrattamento Infantile, organizzerà stand informativi in più di 25 città italiane per sensibilizzare sulla Shaken Baby Syndrome e le strategie per prevenirla.
Il titolo del manifesto, che fa riferimento alla sindrome da scuotimento, dice testualmente “Coccolalo! Ma non scuoterlo mai!” in tante lingue diverse, ed è stato messo in circa 500 reparti di neonatologia di tutta Italia per far capire ai genitori quanto sia pericoloso questo gesto.
La pericolosità della sindrome da scuotimento
I neonati non vanno scossi nemmeno per scherzo: infatti entro i primi 6 mesi di vita, potrebbe essere davvero pericoloso.
La Sindrome del Bambino Scosso, è un tipo di lesione cerebrale riscontrabile nei lattanti sottoposti a scosse intense, e può causare coma o decesso nel 25% dei casi. È maggiormente rischiosa per i neonati dai 15 giorni ai 6 mesi, una fase critica anche per i neo-genitori.
Per un neo-genitore i primi mesi possono essere molto stressanti. La privazione del sonno, la stanchezza, i pianti a volte inconsolabili del neonato, possono creare un terreno fertile alle reazioni spropositate o incaute del genitore nei confronti del piccolo per calmarlo.
Ma scuotere un neonato che non smette di piangere significa non solo rischiare di provocare danni a lungo termine, ma addirittura di ucciderlo. Lo stesso vale per i momenti di gioco: anche un semplice balzo in alto può far subire al bambino danni irreparabili, quindi si raccomanda massima prudenza.
Come calmare il pianto del bambino?
Cari mamme e papà, ricordiamoci che diventare genitori è un momento emozionante e anche sfidante. Nessuno ci ha dato il libretto di istruzioni e avremo di fronte un bambino il cui unico mezzo di comunicazione, almeno agli inizi, sarà il pianto.
È già molto difficile interpretare il pianto del neonato e spesso quando diventa inconsolabile e persistente mamma o papà non sanno più che fare. E la reazione istintiva, dovuta a stanchezza e frustrazione, purtroppo è molto pericolosa.
Quindi, se siete sotto stress con il vostro bambino prendetevi una piccola pausa e se possibile fatevi aiutare: se il bambino piange e piange e non sapete cosa fare, mettetelo un attimo in sicurezza nella culla o nella sdraietta e prendetevi qualche minuto.
Sarà poi più facile pensare a nuove strategie per calmare il bambino, come fare una passeggiata, fargli ascoltare rumori bianchi o altro.
La vita di vostro figlio è davvero troppo preziosa per metterla a rischio!
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Claudia