Siamo proiettati verso il futuro. Tecnologia, comfort, arredamento…tutto guarda avanti e trova soluzioni sempre innovative per una vita “migliore”. Anche la scuola! Su spinta dell’Istituto Nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (Indire), è nato in Italia il movimento delle Avanguardie Educative.
Che cos’è il Movimento delle Avanguardie Educative?
Dotato di un vero e proprio Manifesto, suddiviso in 15 “Idee”, firmato da più di 400 scuola in tutta Italia, il movimento è stato sottoscritto da 22 scuole fondatrici.
“Si tratta di un movimento culturale – spiega Giovanni Biondi, presidente di Indire – che nasce per portare al sistema le esperienze di innovazione che le scuole stanno mettendo in pratica da anni. Non raccoglie le scuole migliori, o quelle che hanno la miglior didattica, ma quelle che portano avanti nuovi modelli di insegnamento che scardinano lo schema tradizionale, organizzato ancora sulla lezione frontale, sul libro di testo, sul semplice ascolto degli studenti senza permettere loro un vero coinvolgimento in prima persona”.
Cosa fa nel concreto il Movimento?
Il movimento delle Avanguardie Educative punta su lezioni/dibattito tra gli studenti, aule dedicate alle singole materie, studenti non più raccolti in un’unica classe, ma che si spostano a seconda delle lezioni, materiali didattici alternativi al libro tradizionale.
Come sottolinea di nuovo Biondi: “Nella società di oggi è evidente, dai comportamenti degli studenti stessi, l’insofferenza nei confronti del linguaggio della scuola, degli orari, dell’organizzazione. Ciò testimonia anche la disconnessione che questo tipo di scuola ha ormai in modo irreversibile nei confronti della società. Il modo di insegnare è rimasto sempre troppo uguale a se stesso. Il movimento delle avanguardie educative nasce per sostenere quelle innovazioni che cercano di superare questo modello”.
Queste scuole del futuro, in alcuni Istituti sono già realtà. Come ad esempio in un istituto tecnico di Perugia dove sono state ripensate le classi, creando delle vere e proprie aule-laboratorio e facendo girare gli studenti e non gli insegnanti. In questo modo, ci sono aule di matematica, di scienze, per il lavoro di gruppo e non più, ad esempio, la prima A o la prima B. In questo modo, si punta sulla specializzazione di ogni singolo spazio.
Lezioni online e dibattiti in classe
Inoltre, un’altra grande rivoluzione delle Avanguardie educative è quella del classico modello di lezione frontale, in cui l’insegnate spiega e gli alunni ascoltano. Come sottolinea ancora Biondi:
“Le lezioni vengono ascoltate dai ragazzi in formato digitale, e gli studenti vengono a scuola dopo averla sentita. L’innovazione non è nel fatto che la lezione sia online ma tutto il tempo libero che guadagna l’insegnante: queste ore sono a disposizione per organizzare attività con i ragazzi che non si ha ma il tempo di fare, come i colloqui, le esercitazioni dei singoli o dei gruppi, con il docente che può seguire l’attività passo dopo passo, camminando tra i banchi”.
Anche i materiali didattici devono necessariamente cambiare. Una delle metodologie più importante è quella del “Debate” (discussione), in cui la classe viene divisa in due gruppi, che analizzano un argomento da due punti di vista apparentemente contrapposti. “I ragazzi prima si informano sul tema, poi dibattono, e infine si invertono: chi ha difeso la tesi A, deve poi difendere la tesi B. Alcune scuole insegnano così la filosofia e la religione, mentre alcune fanno il dibattito in inglese o in altre lingue”.
E voi cosa ne pensate? Vi piace l’idea di un’Avanguardia educativa per i vostri figli?
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