Quello dell’abuso sui minori è un problema da sempre molto sentito, una piaga sociale che da anni si cerca di combattere. Ogni anno circa 70 mila bambini sono vittime di abusi (una cifra davvero enorme), ma solo una minima parte di questi eventi viene alla luce. Un fenomeno che si sta tristemente allargando, complici le nuove tecnologie e la crisi economica, che indebolisce e mette in pericolo un numero crescente di nuclei familiari.
Un “fenomeno iceberg”
L’indagine realizzata dal Telefono Azzurro in collaborazione con Doxa Kids ha evidenziato come, nel 70% dei casi, gli abusi si consumino tra le mura di casa, ed in un caso su tre siano perpetrati ad opera di uno dei genitori. Violenze che nella maggior parte dei casi restano silenziose, inascoltate.
Il progetto “pediatri sentinella” dalla parte dei bambini
Grazie al contributo della multinazionale farmaceutica Menarini, che ha investito ben un milione di euro, in collaborazione con Telefono Azzurro, Società Italiana di Pediatria, Federazione Italiana Medici Pediatri e Associazione Ospedali Pediatrici Italiani, è nato il progetto dei “pediatri sentinella“.
Progetto vede coinvolto un network sanitario che dovrebbe prevedere circa 15 mila medici pediatri e i 13 maggiori Ospedali Pediatrici italiani.
La prima fase del progetto “pediatri sentinella”, denominata “train the trainers“, è già stata avviata. Come suggerisce il suo nome, questa fase prevede la formazione di mille pediatri, attraverso 23 corsi intensivi, tenuti in tutte le regioni.
Attraverso i corsi, ai medici verrà insegnato a riconoscere i segnali di difficoltà, soprattutto quelli inespressi, lanciati dai piccoli pazienti.
L’obiettivo dei “pediatri sentinella”
Al completamento della prima fase del progetto, i mille peditatri già formati potranno essere di supporto ai colleghi sul territorio, costruendo una vera e propria rete anti – abuso.
Gli Ospedali Pediatrici avranno invece il compito di ospitare i corsi di formazione e diventeranno un punto di riferimento e di supporto per i pediatri sul territorio, oltre che centri dove affrontare l’emergenza e la fase di recupero.
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