Intorno ai tre anni di vita i bambini iniziano a migliorare il loro linguaggio e a comunicare con la famiglia in maniera più diretta. La loro capacità di esprimersi migliora con la crescita e proprio in questo periodo, i bambini imparano a manifestare ai genitori le loro esigenze: dalle prime paure ai primi dubbi, alle prime curiosità.
È l’età dei tanti perché, un momento critico per mamma e papà e un periodo di grande formazione per i figli.
La nascita dei tanti perché
I perché dei bambini nascono per diversi motivi:
- hanno necessità di capire il mondo che li circonda
- sono molto curiosi e hanno bisogno di stimolare questa curiosità
- vogliono mettere alla prova gli adulti per capire quanta attenzione ricevono
- reclamano attenzione e ascolto
Ogni motivazione del perché deriva dalla personale crescita formativa del bambino, che varia in base all’ambiente in cui vive e alle esperienze vissute.
I quesiti dei bambini: quali sono le domande più comuni
Tra le domande più comuni dei bambini ci sono quelle che riguardano la vita di tutti i giorni.
“Perché il sole è così grande? Perché il sole si chiama sole?”
“Perché devo andare all’asilo? Perché il gatto è nero?”
Il bambino, in base alla sua curiosità, trascorre molto tempo della giornata a porsi le domande più assurde. Si incaponisce su interrogativi degli episodi dei cartoni animati o si intromette nella vita quotidiana di mamma e papà per richiedere spiegazioni su quello che non capisce.
L’età delle domande: che cosa fare
Come ci si relaziona in questa fase con il bambino? Mai sottovalutare le domande dei bambini.
Mamma e papà devono evitare di rispondere con leggerezza o prendendo poco sul serio le richieste del figlio. Al contrario è importante avere pazienza e rispondere con chiarezza a ogni perché, in modo da soddisfare la sua curiosità e non lasciargli in testa nessun dubbio.
Ogni domanda, infatti, è il frutto di una richiesta celata, che se non accontentata può creare una sorta di disagio nel bambino.
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