Sono tutt’altro che confortanti i dati che presentati dalla Regione Lombardia durante un seminario promosso a Milano, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, l’associazione Pepita Onlus e la Casa Pediatrica Fatebenefratelli – Sacco.
L’incontro, dal titolo “Parlare di sexting a scuola – Un fenomeno da monitorare”, ha messo in luce che, durante lo scorso anno, i casi di cyberbullismo sono aumentati di quasi il 10%. Non solo: a crescere è stato anche il preoccupante e pericolosissimo fenomeno del sexting, ovvero la pratica di condividere online di foto e video a contenuto sessuale, soprattutto tra i giovanissimi di età compresa tra gli 11 e i 12 anni.
Combattere il cyberbullismo
Luca Bernardo, direttore della Casa pediatrica Fatebenefratelli Sacco di Milano, ha mostrato tutta la sua preoccupazione per l’escalation di questi fenomeni. Un parere esperto, quello del dott. Bernardo, che solo nel 2016 ha curato 1200 ragazzi, di cui più dell’80% affetti da un profondo disagio adolescenziale collegato a internet.
Di questi, ben il 35% è stato verificato fosse dovuto proprio al cyberbullismo: non c’è tempo da perdere, quindi. Secondo il professore, infatti, è necessario far partire nel più breve tempo possibile programmi di prevenzione che coinvolgano scuole e famiglie. Il supporto genitoriale e degli insegnanti, infatti, può giocare un ruolo fondamentale in questa battaglia, per intervenire in tempo e anticipare più gravi conseguenza con prontezza e rapidità.
Speranza da chi ha subìto le conseguenze del cyberbullismo
Durante il seminario di Milano, Paolo Picchio, il papà di Carolina, la giovane di 14 anni che si è tolta la vita dopo che un suo video a carattere sessuale è stata diffuso sul web, ha voluto portare la sua diretta testimonianza.
L’obiettivo è stato sensibilizzare i ragazzi a parlare e ad uscire allo scoperto, senza vergogna, perché con l’aiuto degli adulti tutto può essere risolto, recuperando al massimo l’autostima e tornando a vivere con il sorriso. Un messaggio forte, di speranza, quello del papà di Carolina, che tutti auspicano possa essere di grande aiuto per le altre famiglie, con l’obiettivo che eventi di questa gravità non accadano mai più.
Il video della settimana
Che paura!