Il ferro, uno dei nutrienti essenziali per la crescita dei bambini, è spesso assente nella loro dieta. A rivelarlo è un recente studio Nutrintake secondo cui 8 neonati italiani su 10 di un anno di età o poco più hanno una grave carenza di ferro che, se non corretta, potrebbe comportare disturbi dell’apprendimento. Ma scopriamo qualcosa in più sul ruolo di questo nutriente e cosa rischiano i bambini quando manca il ferro.
Quando manca il ferro: che ruolo ha nella crescita dei bambini
Secondo i pediatri il ferro è un nutriente fondamentale per la crescita dei bambini perché indispensabile al corretto sviluppo di alcune funzioni biologiche. Infatti, oltre a essere correlato allo sviluppo delle facoltà cognitive e comportamentali dei più piccoli, questo microelemento esercita una certa influenza sul corretto funzionamento del sistema nervoso centrale. Di conseguenza, una grave carenza di ferro può essere responsabile di un’alterazione delle funzioni cerebrali e di un rallentamento della crescita del bambino.
Manca il ferro? Come ridurne la carenza nei bambini
Per ridurre la carenza di ferro fin dai primi mesi di vita del bambino è importante, sempre se possibile, preferire l’allattamento al seno almeno per i primi 6 mesi di vita del neonato, anche se il latte materno non ne è poi così ricco. Raggiunto il primo anno di età o poco meno si consiglia invece di introdurre nello svezzamento, alternandoli, la carne, il pesce e i legumi, tutti nutrienti ricchi di ferro. Per migliorarne l’assorbimento è però importante associare questi alimenti ad altri ricchi di vitamina C ed evitare di accostarli a quelli che ne inibiscono l’assorbimento. Infine, sempre dopo il primo anno di vita, è buona regola mantenere il latte vaccino come bevanda fondamentale per il bambino e introdurre l’uso delle erbe aromatiche che, specialmente se essiccate, hanno un elevato contenuto di ferro.
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Pietro Villani