Ci sarò fin quando non arriverà il momento di lasciarlo andare.
Terrò per mano mio figlio e mi auguro di essere in grado di indirizzarlo sulla buona strada, quella in cui da ogni ciottolo sul quale inciampare si può trarre un insegnamento. Mi auguro di essere, insieme a suo padre, un esempio da seguire che non sarà sempre perfetto, ma di sicuro sempre mosso dall’amore più grande che ci sia al mondo.
Abbraccerò mio figlio fin quando non arriverà il momento di lasciare spazio ad altri abbracci, quello della sua nuova famiglia, della sua donna, del suo compagno, magari di un figlio. Ma fino a quel giorno, fin quando lui mi chiederà di abbracciarlo per proteggerlo e per infondergli coraggio, io ci sarò. E continuerò ad abbracciarlo.
Continuerò a farlo così come, fin quando non è stato in grado di camminare da solo, l’ho fatto io per lui, tenendomelo addosso prima, aiutando i suoi timidi primi passi poi, cercando di ricacciare indietro la paura che potesse cadere e farsi male, ma soprattutto trovando il coraggio di lasciargli la mano quando ho capito che ce l’avrebbe fatta anche da solo. Perché è questo quello che un genitore fa, accompagna il proprio figlio aspettando che lui sia abbastanza forte da camminare da solo, per poi restare a guardare, in disparte, dicendogli semplicemente: “Io ci sarò sempre”.
Fin quando non arriverà il momento ci sarò io a curare le ferite di mio figlio, a disinfettare proprio dove fa male, mentre lui urla, piange e dice che non vuole.
Ma va fatto e adesso sono io a doverlo fare. Un giorno ci sarà qualcun’altro a disinfettargliele le sue ferite, ma ora è il mio turno e anche se fa male, sono felice di avere questo privilegio. Come sarò felice, quando arriverà il momento, di farmi da parte e di lasciare posto a chi arriverà dopo di me a far parte della vita di mio figlio.
Lo addormenterò, alcune sere stretto a me, altre nel suo letto, raccontandogli favole e rassicurandolo sul fatto che il buio non fa poi così paura se si ha accanto qualcuno che ti ama. Lo farò ridere anche se sono triste, stanca e affannata, ci proverò almeno perché ogni volta che lo vedo ridere con quei dentini lì, piccoli e perfetti, il mio cuore fa le capriole di gioia.
Fin quando arriverà il momento cercherò di essere la madre migliore che posso, non una madre perfetta, ma solo una donna imperfetta che cerca come può di prendersi cura del proprio figlio. Amandolo. Lasciandosi insegnare quello che non sa dal suo amore e da quegli occhi piccini e profondi che riescono sempre a guardarti con meraviglia, come se per lui fossi la cosa più preziosa del mondo.
Fin quando non arriverà il momento mi godrò tutto questo. Alternando stanchezza a sorrisi, lacrime a gioia.
Farò di tutto perché sia pronto a spiccare il volo, quando arriverà il suo momento e, in quel momento, sarò felice di guardarlo andare per la sua strada.
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