Avete presente la mamma dei film, quella creaturina pacifica, paciosa, tutta poppate, bacini, coccoline, sorrisetti, versetti e cuoricini?
Ecco, scordatevela e fate posto a una donna in tuta mimetica, coltello tra i denti e fascia sulla fronte alla Rambo in diretta dagli anni ’80 che s’infiamma per un nonnulla e colpisce puntando direttamente alla giugulare, per essere certa che il nemico soccomba.
La mamma, quando si toccano certi argomenti, s’infiamma, ma si infiamma tanto da diventare irriconoscibile.
Provate a parlare di passeggini a una mamma che ama portare la fascia e non arriverete a domani. Ritenetevi fortunate se andrete via con le gomme della carrozzina intere. Viceversa, se amate portare, provate a parlarne con chi orgogliosamente sfoggia l’ultimo modello griffatissimo di passeggino. Vi asfalterà con lo sguardo.
Lo stesso vi accadrà se toccherete l’argomento allattamento, sia che sosterrete l’allattamento al seno, sia che propaganderete quello artificiale: troverete pane per i vostri (affilati) denti. Sempre che ve ne restino quando verrete colpite con uno schiaffo (verbale, ma pur sempre doloroso) in pieno viso senza pietà.
E allora parliamo di nanna: culla o lettone?
Vi pentirete di aver detto la vostra. Alle mamme interessa come dormite. Non come state, che posizione preferite per fare sesso o che cibo mangiate con piacere, no, interessa come dormite.
Avete un cane o un gatto? Non ditelo, perché c’è chi vi insulterà per avere voi osato anche solo pensare di poter crescere bambini e bestie insieme.
Comprate merendine? Infilate il casco blu prima che sia troppo tardi. E se la conversazione dovesse finire sull’olio di palma, fingetevi morte e nessuna si farà male.
Mai mai mai e poi mai, segnatevelo, affrontare l’argomento vaccini, a meno che abbiate voglia di battagliare come nessuno mai.
Vogliamo parlare dei progressi dei figli?
Quello che il tuo figliolo faceva a 4 mesi il mio a 2.
Quello che faceva a 2 anni, il mio a 1.
Di questo passo qualcuna la sparerà talmente grossa che un bambino di 2 mesi finirà per aver detto supercalifragilistichespiralidoso.
Care mamme, ma perché?!
Siamo delle creature meravigliose, tutte, dalla prima all’ultima. Abbiamo lottato per avere i nostri bambini, siamo ingrassate, abbiamo tollerato vomito, piedi gonfi, cicatrici, punti, tagli, emorroidi, ragadi, notti in bianco. Abbiamo pianto, abbiamo riso, ci siamo preoccupate per un febbrone e siamo corse al pronto soccorso per una caduta. Siamo grandi, siamo infinite.
Abbiamo dato alla luce uno, due, tre, quattro, cinque bambini, abbiamo dato la vita e lo abbiamo fatto più e più volte.
Siamo esseri unici e straordinari.
Ricordiamocelo sempre quando guardiamo un’altra mamma: lei è come noi, ha fatto quello che abbiamo fatto noi e fa quello che facciamo noi.
E, soprattutto, ama quanto amiamo noi.
Anche se lo fa diversamente.
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