Sono rimasta davvero colpita dal libro di Paola Medde “I bambini e il cibo” e tra i tanti argomenti che tratta ce n’è uno che mi sta parecchio a cuore e che vale la pena approfondire: le temibili verdure :)
L’educazione alimentare dei bambini
Faccio una breve premessa: io non mangio verdure cotte, da piccola non mi hanno abituata e da adulta non ne sopporto la consistenza, le trovo fastidiosi e sgradevoli. E, ovviamente, faccio fatica a farle mangiare a mia figlia. Ma non voglio che lei abbia le mie stesse difficoltà alimentari. Pertanto mi faccio forza, cerco di mangiarle per abituare lei ai vari gusti.
È ovvio che una bambina di quattro anni e mezzo non ami le verdure. Ma la Medde mi ha illuminato la strada!
Sto mettendo in pratica il suo metodo e lo trovo davvero efficace.
Vuoi sapere di cosa si tratta? Te lo spiego subito!
La graduale educazione al gusto dei bambini
Nel suo libro ho incontrato Marta, la cui mamma è supersalutista.
«Vorrei che mia figlia mangiasse la frutta e la verdura tutti i giorni, così cambio ogni giorno. Vorrei farle mangiare tutti i tipi di vegetali ma lei niente. È ostinata e fa i capricci. Dopo tutta la fatica che faccio».
Così, la piccola mangia a fatica le verdure per far contenta la mamma e la mamma non è soddisfatta perché la piccola mangia scontenta. Un circolo vizioso che va interrotto, non trovi?
Secondo la Medde, l’educazione ai gusti deve essere graduale e progressiva. Introdurre nuovi alimenti significa creare una nuova abitudine alimentare e per far accettare un nuovo sapore a un bambino fino a cinque anni l’esposizione al cibo deve avvenire per almeno 10 volte una o due volte a settimana.
Non forzare il tuo bambino
Forzare i bambini al cibo può avere un effetto boomerang ed essere costretti a mangiare un certo cibo, di certo non li aiuterà ad amarlo e ad apprezzarlo di più.
La Medde più volte punta l’attenzione su un particolare che per me è stato davvero illuminante: lo stomaco di un adulto si chiude per l’ansia, se c’è una prova difficile da superare o per altri motivi. Immaginatevi cosa può fare lo stomaco di un bambino che vede i propri genitori urlargli contro!
L’educazione alimentare (ben diversa da quella nutrizionale) è un fattore cruciale perché gli errori che noi genitori, involontariamente, commettiamo, si ripercuoteranno nella vita alimentare dei nostri figli.
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Quindi ? Di preciso cosa bisogna fare?