Vi ricordate il mio post sulla nuova scuola per l’infanzia, la Liberi ReggioMonte International School? Vi racconto la mia visita durante gli Open Days!
Arrivi alla Rainbow e già capisci che non è un ambiente di lavoro normale. Prati verdi e curati, una grande fontana a pavimento che col solo mormorio dell’acqua riesce a dissipare ogni ansia. E poi… Luce, luce ovunque grazie alle grandi vetrate. Si chiama ambiente biofilico e ti assicuro che è bellissimo.
Ad accoglierci personale gentilissimo.
Penelope, spesso timida, si lascia affascinare da una dolce ragazza che le chiede come si chiama e la conduce all’area gioco. Piccoli tavolini e colori ovunque, non ho mai visto tante sfumature di colori a cera, ma d’altronde siamo alla Rainbow.
Poi l’angolo delle costruzioni. Bellissime costruzioni di ogni tipo: legno, calamite, a triangolo, la bilancia con i pesi e la stanza con le vaschette di sabbia.
La presentazione della Liberi ReggioMonte International School
Lasciamo la nostra bambina con un’educatrice bravissima e ci rechiamo nella stanza adibita alla presentazione.
La scuola è in costruzione, ma la sala rende già l’idea. Non solo per i rendering ma anche per i materiali esposti che sono solo una piccola parte di tutti quelli che troveranno posto alla Liberi ReggioMonte International School. Solo a guardare i materiali, capisci che in questa scuola, i sognatori di oggi formeranno, senza limiti, i sognatori di domani.
Ho avuto modi di conoscere e parlare con Lorena Vaccari, marketing director, una donna molto in gamba, capace di passare dall’italiano all’inglese con grandissima padronanza in una frazione di secondo (poi ho scoperto che alla Rainbow è una cosa normale). Ci fa fare un giro, ci spiega la filosofia Reggio Children e Montessori, ci illustra i materiali e si percepisce da ogni sua parola che è orgogliosa di far parte della famiglia Rainbow.
Lorena poi mi presenta Anna Encarnacao. Con lei c’è feeling, ci capiamo subito. Parliamo di Montessori e coding, di materiali innovativi e delle capacità di apprendimento dei bambini. Concordiamo praticamente su tutti i punti, non a caso la Liberi ReggioMonte International School è la “scuola che vorrei”.
Al lavoro per un mondo migliore
Il progetto è ambizioso: una scuola che costerà milioni di Euro, che non farà rientrare la Rainbow degli investimenti fatti, ma che Iginio Straffi ha deciso di costruire per restituire e condividere con la città una parte del successo ottenuto dalla Rainbow in 20 anni di gloriosa carriera.
Ho poi avuto l’onore e la fortuna di stringere la mano a Iginio e Joanne Straffi e di ringraziarli per quanto stanno facendo.
Infine, ci aspetta Silvia Conti, Communication Manager. Una ragazza dagli occhi vivaci che ama quello che fa, con lei parliamo di comunicazione e di metodi educativi e di tante altre cose.
Tutte le persone che abbiamo incontrato sono preparate praticamente su tutto e tutte sono innamorate del loro mestiere.
Ecco, ora posso confermare quello che già sapevo: la Liberi ReggioMonte International School è davvero la scuola che vorrei!
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