Son sempre carine, ben pettinate, hanno vestitini in tutte le nuance di rosa e fucsia, rigorosamente con paillette d’ordinanza, brillantini, nastrini e qualsiasi cosa brilli o luccichi.
Le bambine, secondo gli spot, devono essere così: devono giocare con giocattoli da femmine e devono essere sempre delicate e graziose. Questo lo stereotipo che siamo abituati a vedere in TV, ultimo in ordine di tempo quello di uno shampoo che promette capelli “dlin dlin” da principessa.
Non solo giocattoli da femmine
Ci sono invece tantissime bambine che amano giocare con quelli che vengono definiti “giocattoli da maschietto” quindi con automobiline, costruzioni, martello e seghetto.
A testimoniare quella che non è una vera e propria tendenza, ma una vera esigenza dei bambini in generale, è anche la pubblicità andata in onda negli USA di una nota casa produttrice di giochi “intelligenti”.
Nel video possiamo osservare come tre bambine guardino annoiate una pubblicità dove vengono mostrati i soliti stereotipi: bambine confetto che giocano con principesse e Barbie. E loro per tutta risposta cosa fanno? Con un gioco simile al meccano creano un circuito di quelli che muovendo un solo oggetto si innesca un meccanismo che fa compiere movimenti ad altri oggetti per effetto domino.
I giocattoli da femmine sono una nostra invenzione
Allora forse è il caso di riflettere su questa eterna dicotomia tra giocattoli da maschio e giocattoli da femmine e lasciare che i nostri bambini giochino semplicemente con ciò che stimola la fantasia.
Fortunatamente da qualche anno si inizia a comprendere che non vi è nulla di sbagliato nel far giocare un maschietto con una cucina, al massimo imparerà a preparare dei gustosi piatti quando sarà grande, o una bambina che gioca col trenino. Del resto abbiamo voluto fortemente la parità dei sessi, per cui non si capisce perché proprio nella fase ludica si debbano inquadrare i più piccoli in schemi preconfezionati.
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