I giornali ne parlano e sempre più persone la seguono. È la nuova “tendenza” delle giovani coppie: essere “childfree”.
Attenzione, però, a non confonderle con quelle “childless”. Tra i due termini, di origine anglosassone, infatti, c’è una sottile, quanto grossa differenza.
In entrambi i casi, si tratta di coppie senza figli, ma con childless si intende chi non ha potuto averli, mentre con childfree, chi non ha voluto averli.
In Italia è un vero e proprio movimento, con militanti contro il “culto” del bebè e della maternità a tutti i costi. I motivi che portano a quest’ultima scelta possono essere molteplici: difficoltà nell’educare, troppi impegni, futuro incerto, lavoro instabile, mutuo da pagare o, semplicemente, godersi la vita senza responsabilità.
Come spiega Letizia Mencarini, demografa dell’Università di Firenze, “all’Italia spetta il primato europeo delle donne senza figli”. E, come aggiunge Maria Letizia Tanturri, docente all’Università di Padova “non c’è necessariamente una causa materiale dietro la scelta, ma spesso un insieme di motivi non tutti razionali”.
Sta di fatto che questa è una tendenza davvero inaspettata, un vero e proprio cambio di rotta, in Italia, nazione cattolica e storicamente orientata alla famiglia che, ancora oggi, ritiene una coppia senza figli potenzialmente a rischio e una donna non ancora madre, irrealizzata.
In Italia, poi, c’è l’abitudine a pensare che se una madre lavora, il figlio ne risenta. Ma negli altri Paesi europei solo il 5% ragiona così. E alla fine, allora, da noi si preferisce tenere cani e gatti, decisamente meno impegnativi.
I childfree sono in continuo aumento (il 40% in più negli ultimi anni). Ma mentre negli anni Ottanta e Novanta c’erano i “dink – double income no kids” (due stipendi e nessun figlio), coppie sempre in viaggio e a caccia dei piaceri della vita, oggi alla base delle scelte delle coppie childfree, c’è qualcosa di diverso. Più che spirito edonistico, c’è una vena, neanche troppo velata, di pessimismo, che fa chiudere in se stessi. Questo modo di ragionare non è solo delle donne, ma di un’intera generazione, che negli USA chiamano “me generation”, concentrata su se stessa e poco avvezza ai sacrifici.
Oggi, infatti, nessuna scelta è più irreversibile (matrimonio, lavoro,…), a parte un figlio, naturalmente.
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