App per la bigenitorialità: un aiuto a genitori separati

La separazione dei genitori è un capitolo doloroso sia per i due coniugi che scelgono di fare questo passo sia per i figli che dovranno affrontare una situazione del tutto nuova e inaspettata. 

App che aiutano la bigenitorialità

Ma come gestire il tempo e gli appuntamenti? Anche in questo campo la tecnologia può aiutare molto.

Oggi si trovano alcune soluzioni che possono davvero fare la differenza e portare un po’ di equilibrio in situazioni instabili di per sé.

2houses

È un app da un costo bassissimo che aiuta i genitori separati e non nella gestione della famiglia e delle attività dei figli.

Un calendario che può essere condiviso anche con terzi, la gestione finanziaria, il diario dove annotare cose importanti, ma anche album di foto, informazioni mediche, lista di incarichi, messaggistica e molto altro.

Un servizio completo, insomma con funzionalità aggiuntive per genitori separati. 2houses lo puoi scaricare a questo link: www.2houses.com

Progetto Anthea

Un’app per la bigenitorialità che in poco tempo ha fatto molta strada. Permette ai genitori separati di mettersi d’accordo, li aiuta a dialogare e a non far insorgere conflitti. È un’app di mediazione famigliare che interagisce anche con i servizi sociali e con il magistrato. Attraverso il Progetto Anthea è possibile anche coinvolgere i nonni materni e paterni, che potranno interagire con l’album fotografico e condividere momenti come, ad esempio, le feste di Natale.

Per saperne di più sul Progetto Anthea puoi visitare questo sito: www.progetto-anthea.com

 

Certo, un’app non è una bacchetta magica, non fa miracoli e non rimette tutto a posto, ma cercare di tenere i figli lontani dai conflitti degli adulti, risparmiargli scenate è quello che tutti i genitori vogliono. A volte non incontrarsi direttamente, ma comunicare tramite un’app, soprattutto nei primi periodi può aiutare a stemperare un po’ la situazione. 

La bigenitorialità è un tema molto delicato che non si può affrontare in un articolo. In queste righe non si ha la pretesa di farlo, ma si cerca soltanto di indicare strumenti che, anche in parte, possano contribuire al benessere dei bambini.

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