Sulla rivista “New England Journal of Medicine” è stato pubblicato uno studio condotto da Bo Jacobsson, professore dell’accademia svedese Sahlgrenska e Università di Göteborg, e Louis Muglia, dottore dell’ospedale pediatrico di Cincinnati. Questa ricerca ha evidenziato che nel DNA umano ci sono 6 regioni capaci di regolare la durata della gravidanza, che possono essere collegate anche al parto prematuro.
Gravidanza: con l’analisi del DNA si può prevenire il parto prematuro
Analizzando attentamente il DNA di una donna è possibile stabilire le percentuali di parto prematuro, che rappresenta una delle principali cause di morte neonatale.
Il parto prematuro inoltre provoca problemi seri al bambino in età infantile, ma anche in età adulta. Una volta individuata la predisposizione alla gravidanza a rischio nella donna, è possibile intervenire in maniera opportuna.
Uno studio senza precedenti
Si tratta di uno studio senza precedenti, perché è il primo che ha identificato le regioni genomiche che regolano potenzialmente la durata della gravidanza. Notevole anche il numero delle partecipanti: oltre 52mila donne con uno o più figli si sono sottoposte a questo studio. In alcuni casi è stato evidenziato che il parto prematuro può dipendere dalla carenza di selenio nella futura mamma, quindi questa già è un’utile indicazione da seguire per le gravidanze a rischio.
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