L’encopresi è un disturbo abbastanza raro e poco conosciuto: colpisce circa il 7% dei bambini sotto i 7 anni con un’incidenza del 3% nei bambini di 4 anni, del 2% nei bambini nei bambini di 6 anni e dell’1,6% nei bambini di 7 anni e con un rapporto di 3:1 rispettivamente maschi e femmine. Ma che cosa è questa patologia e come si manifesta?
Encopresi: il controllo degli sfinteri è fondamentale
Quante volte vi è capitato di intimare al bambino di andare a fare “cacchina” o “pupù” nel vasino, quante volte vi siete impegnate nel cercare di insegnarli a fare le feci nel water e non nel pannolino? Ebbene, dopo tanta fatica può capitare che poi, all’improvviso, il bambino inizi a farsi la pupù addosso in un contesto decisamente imbarazzante. Se state pensando che sia colpa vostra, cambiate proprio pensiero perché si tratta di una vera patologia che può manifestarsi per svariati motivi.
Il disturbo si manifesta proprio dopo i 4 anni e si suddivide in encopresi primaria, cioè quando il bambino non ha mai raggiunto il controllo degli sfinteri, ed encopresi secondaria, quando il bambino ha raggiunto il controllo degli sfinteri ma poi ha una sorta di regressione.
Le cause e la diagnosi dell’encopresi
Le cause del disturbo sono imputabili nel 90% dei casi a una costipazione cronica, quindi il problema scaturisce dopo un periodo di grande stitichezza, ma altrettanto spesso si associa a una condizione di stress. Solo in meno del 5% dei casi la patologia è imputabile a disfunzioni degli sfinteri o a patologie spinali. Per la diagnosi la prima cosa da fare è una visita pediatrica a cui possono seguire poi ulteriori visite specialistiche come un esame rettale e accertamenti da laboratorio, oltre che strumentali, come per esempio una radiografia.
Come si cura l’encopresi
Fortunatamente dal disturbo si guarisce abbastanza facilmente seguendo una dieta in grado di ammorbidire la consistenza delle feci e facendo comprendere al bambino il corretto uso degli sfinteri.
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