I piccoli geni hanno delle responsabilità molto importanti che spesso non coincidono con la spensieratezza dell’infanzia. Come comportarsi con i bambini prodigio? Lasciarli vivere normalmente la loro vita da bambini o spronarli a sviluppare le loro abilità lontano dai coetanei?
Bambino prodigio, un dono per la società
Avere un figlio con capacità intellettuali superiori a quelle dei propri coetanei non deve essere semplice. A porre l’attenzione sull’argomento è un film che sta facendo discutere e che pone numerosi interrogativi su come comportarsi con questi bambini prodigio: “Gifted – il dono del talento” di Marc Webb è la pellicola in questione che prende spunto proprio dal nome con cui spesso si indicano gli enfant prodige, ovvero dei bambini dotati, dei doni, dei miracoli viventi che hanno la possibilità sin da piccoli di sviluppare abilità superiori alla norma.
Ci sono ragazzini che già a 10 anni fanno operazioni matematiche incredibili, ricordano tutto, hanno una capacità unica e ragionano meglio di scienziati e ricercatori esperti. Non hanno esperienze, ma sono in grado di risolvere una serie di calcoli, imparano velocemente e a scuola si annoiano, sono spesso disattenti e per loro è tutto troppo semplice.
Il loro non è un disturbo ma un’opportunità che, però, rende difficili le scelte dei genitori.
Come far vivere una vita normale a un enfant prodige
In una società competitiva, quando un figlio primeggia sugli altri è spesso motivo di orgoglio per i genitori, ma non è facile crescere un bambino prodigio. Un genitore vive combattuto se spronare la sua intelligenza e fargli saltare gli anni di scuola, per farlo accedere dove la sua intelligenza può dare un contributo importante, o lasciarlo crescere con gli altri bambini senza disturbare la sua infanzia.
I bambini hanno diritto a vivere una vita normale, anche se hanno capacità geniali e hanno diritto anche ad essere capiti, incoraggiati, guidati e non limitati, non lasciati soli e isolati perché sanno già tutto. Sono comunque piccole creature e vanno ascoltate, per decidere con loro il percorso migliore da fare insieme.
Cosa ne pensate, lascereste i vostri figli vivere una vita normale o preferite sviluppino un’esistenza tra geni?
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