La nascita di un fratello può provocare reazioni inaspettate nel figlio maggiore, che può reagire tornando indietro e mostrandosi come un bambino piccolo da accudire costantemente. Perché succede questa regressione nel figlio maggiore e come noi genitori possiamo aiutarli a superare questa fase?
Spesso, il disagio che emerge e si manifesta attraverso comportamenti inaspettati viene erroneamente etichettato come “gelosia“, ma la realtà è più complessa.
Da dove derivano, allora, i sentimenti contrastanti che il fratello maggiore manifesta in una sorta di regressione? Scopriamolo insieme.
La regressione del fratello maggiore: cos’è
Diventare fratello maggiore per molti bambini è un’esperienza molto difficile da affrontare: all’improvviso tutte le attenzioni ricevute fino a quel momento dai genitori sembrano sparire, rivolte a un altro soggetto d’amore. I piccoli non riescono a esprimere le loro emozioni, soprattutto quelle negative, ma in molti casi possono iniziare a cambiare i loro comportamenti.
Infatti, li si vede prendere di nuovo il ciuccio o bere dal biberon o succhiare il pollice. Spesso tornano a fare la pipì nelle mutandine o nel letto, hanno difficoltà ad addormentarsi e si svegliano continuamente. Non si vestono più da soli, vogliono essere imboccati, non vogliono più andare a scuola, a volte ricominciano a gattonare o a usare il vasino.
Regressione e gelosia: cosa si nasconde dietro il disagio del primogenito?
Quando un bambino passa dalla condizione di figlio unico a quella di fratello maggiore, affronta una vera e propria sfida emotiva. Ciò che emerge, infatti, non è semplice gelosia bensì un turbinio di emozioni contrastanti derivanti dal dover condividere l’attenzione e l’affetto con un nuovo individuo.
Quelli descritti nel paragrafo precedente solo alcuni dei sintomi della regressione del fratello maggiore. In psicoanalisi questo passo indietro è un sistema di difesa che i bambini utilizzano per attirare l’attenzione, ma anche per imitare il nuovo arrivato così da ricevere le stesse attenzioni e cure di mamma e papà.
Non si tratta di gelosia, ma di un disagio psicologico che i bambini non sanno emotivamente affrontare. Di fondo, il fratello maggiore è semplicemente spaventato, perché teme di perdere l’affetto dei propri genitori.
Per questo l’atteggiamento più giusto consiste nell’accogliere la sua difficoltà e dargli le conferme di cui necessita, rassicurandolo con parole e gesti d’affetto così che si senta amato esattamente come prima.
Come superare la regressione nei bambini?
Ci vuole calma e tanta pazienza: questi sono gli elementi di base per poter superare la fase di regressione del fratello maggiore. I genitori devono capire che il comportamento del bambino non è fatto apposta per fare un dispetto, ma è un segnale di una difficoltà emotiva. Sgridarlo non servirà a nulla, anzi potrebbe peggiorare la situazione, ci vuole comprensione e attenzione, senza farlo sentire in colpa.
Per iniziare si deve trovare del tempo esclusivo e di qualità da dedicare al primogenito magari grazie alla lettura di una fiaba, un gioco da fare insieme o uscire a passeggiare assieme. È molto importante coinvolgerlo nella vita del nuovo nato, e far sentire che la sua collaborazione è indispensabile può aiutare a migliorarne il suo stato d’animo.
Nel caso in cui il bambino si trasforma a tutti gli effetti in un bebè, rendete questo suo desiderio un gioco consapevole, divertente ma che, come tutte le attività ludiche, ha un termine. Non fategli mancare una dose di coccole in più rispetto al solito e fatelo sentire amato.
L’importanza di rassicurare il fratello maggiore
Quando il primogenito manifesta comportamenti regressivi o episodi di rabbia, è fondamentale tenere a mente che ciò non mette in discussione l’amore verso il nuovo arrivato, né la buona educazione o la sensibilità del fratello maggiore. In questo passaggio delicato, le rassicurazioni di mamma e papà assumono un ruolo centrale.
Dunque, concretamente quali sono gli atteggiamenti da assumere con il primogenito?
In primis, dedicargli attenzioni genuine, capaci di trasmettergli l’amore e l’approvazione di cui ha bisogno. Per lui, sentirsi accettato e non giudicato anche nei momenti di crisi è davvero essenziale.
È bene non reprimere i sentimenti negativi e lasciar esprimere quello che sentono, senza rimproveri o castighi perché riconoscere le emozioni e comprenderle è il primo passo per dare sollievo al fratello maggiore.
Il questo senso, anche il conforto assume un ruolo cruciale. È indispensabile, infatti, rassicurare il bambino, facendogli presente che quello che sente è legittimo e normale e non deve, in alcun modo, sentirsi in colpa verso il neonato, con il quale saprà dimostrarsi senza dubbio un ottimo fratello maggiore.
Come gestire le crisi di rabbia
Quando il bambino attraversa crisi di rabbia, è importante sapere come gestire la situazione in modo efficace. Innanzitutto, dobbiamo cercare di capire ciò che sta cercando di comunicare. Possiamo verbalizzare i suoi pensieri e le sue sensazioni, dandogli un senso e mostrando comprensione: ad esempio, possiamo dire “Capisco che sei molto arrabbiato perché volevi uscire in giardino adesso, ma purtroppo al momento non possiamo farlo”.
Accogliere e rispettare i sentimenti del nostro bambino è fondamentale. Dobbiamo evitare di negare o banalizzare il suo disagio. Non dobbiamo chiedere al bambino di smettere di piangere o di trattenere la sua rabbia. Al contrario, dobbiamo permettergli di sfogarsi liberamente.
Mostrare empatia è un altro elemento chiave. Possiamo esprimere la nostra comprensione dicendo, ad esempio: “Mi dispiace che tu sia così arrabbiato, capisco come ti senti. Tuttavia, ricorda che potremo andare in giardino più tardi e sarò felice di farlo insieme”.
Spieghiamo in modo semplice le ragioni per cui non possiamo soddisfare la richiesta del bambino. È importante far comprendere al bambino che ci sono motivi validi che impediscono di fare certe cose.
Mantenere la calma è essenziale. Il nostro bambino si calmerà più facilmente se percepisce che anche noi adulti siamo calmi. Dobbiamo accogliere e sostenere le sue emozioni negative, mostrando che siamo presenti e che lo comprendiamo.
Dopotutto, ogni volta che il bambino attraversa una crisi e la supera, impara a gestire un po’ meglio le sue emozioni. È un processo di apprendimento continuo per lui.
Come affrontare la regressione in base all’età del bambino
Quando si verifica una regressione in un primogenito più grande, ad esempio in età scolare, è importante affrontare la situazione in modo adeguato, coerentemente con la tappa di sviluppo che il piccolo sta affrontando. Le reazioni e le esigenze di un bambino più grande, infatti, possono essere diverse da quelle di un bambino più piccolo.
Innanzitutto, è fondamentale mantenere una comunicazione aperta e sincera. È necessario cercare di comprendere ciò che sta provando e affrontare i suoi sentimenti in modo rispettoso.
Data la sua età, è possibile utilizzare un linguaggio più elaborato per spiegare le dinamiche familiari e i cambiamenti in corso. È doveroso cercare di aiutarlo a trovare modi sani ed appropriati per gestire le sue emozioni, come incoraggiarlo a parlare dei suoi sentimenti o a trovare alternative creative per esprimere il disagio.
Inoltre, dobbiamo incoraggiare l’autonomia e la responsabilità nel primogenito più grande. Possiamo coinvolgerlo nelle attività quotidiane legate al nuovo arrivato, come aiutarci a preparare il biberon o a scegliere i vestiti. In questo modo, il bambino si sentirà coinvolto e parte attiva del processo di cura del fratellino o della sorellina.
In conclusione, quando si avvertono dei segnali di regressione, è importante mantenere una comunicazione aperta, dedicare tempo di qualità, coinvolgere il fratello maggiore nelle attività legate al nuovo arrivato, sulla base della sua età, e rassicurarlo sull’amore incondizionato di mamma e papà.
Con pazienza, comprensione e sostegno, il primogenito più grande potrà superare questa fase di transizione e adattarsi alla bellezza di una famiglia più grande.
Il video della settimana
Salve a tutte….io ho 2figli uno nato il 2 agosto 2012 l’altro il 23 agosto 2018
Siccome so com’è introverso e tanto attaccato a me il grande quando è nato il fratellino ho preso una stanza a pagamento in clinica e lui è stato con me quando ne aveva voglia e ha dormito solo con noi questo suo essere partecipe è stato importante nn si è visto abbandonato, ma purtroppo dopo 25 giorni che era nato il piccolo per febbre alta è stato ricoverato una settimana in terapia intensiva e questo mi ha portato ad essere più lontano da casa e inevitabilmente”abbandonare” il grande
Da lì noto in lui un attacco morboso a me e una regressione (vuole lavato, inboccato e quando do il latte al piccolo ecco che lo vuole anche lui) lo vedo insicuro e nn avendo aiuto nn posso dedicarmi esclusivamente a lui perché quando il piccolo piange come faccio?
Datemi consigli vi prego
Stefania Strazzullo
🙋presente….vita mia lo ama da morire il fratellino…però ha sentito eccome la sua presenza una regressione per attirare l’attenzione è stata iniziare a mettere tutto in bocca non l’ha mai fatto ma siccome ci ridiamo sul piccolino di 5 mesi che mette tutto in bocca lui lo coppia😢😢😢😢😢😢
Margherita Cirillo
Teresa Cimmino
Giusy Barbieri
povero cucciolo mio
Mi sento toccata😳😥😟
Francesco Ietto
Sto giungendo alla conclusione che non basta una mamma X due bimbe piccole 😞
Quanto ti capire
Quanto ti capisco
Marco Buccioni
Fabrizio Stiffi
E purtamm pacienz
Antonella Piscopo
Alessandra Perda
Omar
Donatella
Loredana Petre
Emanuela Andrello