Un nuovo modo d’intendere il lavoro al femminile si sta diffondendo tra le mamme. Le donne, ancora una volta, dimostrano la loro capacità di reinventarsi e il loro spirito d’iniziativa creativa. Sono sempre di più, infatti, le mamme imprenditrici che, dal nulla, creano e fanno crescere progetti basati sul desiderio di offrire servizi alle altre mamme, per aiutarle a far fronte ai mille impegni che hanno ogni giorno.
L’imprenditoria delle mamme: progetti che semplificano la vita
Il mondo dell’imprenditoria della mamme è un settore in crescita, che sta interessando e coinvolgendo sempre più donne. Si tratta di ideare e sviluppare progetti autonomi, flessibili e che permettano di crearsi un reddito personale, erogando servizi o vendendo prodotti artigianali che possono essere utili ad altre mamme.
Spesso, dopo la nascita di un bambino, si è costrette a rinunciare al lavoro dipendente, perché le aziende non vengono incontro ai bisogni di flessibilità delle mamme. Reinventarsi come imprenditrici è possibile, molte donne l’hanno fatto e oggi parlano della loro attività con l’emozione e la soddisfazione di chi si è fatta da sé. Bastano una buona idea, un piccolo investimento ottenibile anche con un prestito bancario, la pazienza di districarsi tra qualche paletto burocratico e tanta volontà ed entusiasmo.
Questo è quanto asseriscono le mamme imprenditrici che ce l’hanno fatta. Ed è anche quello che sostiene Silvia Neirotti, che ha da poco inaugurato il suo centro polifunzionale kids friendly, dove accoglie e consiglia, con consulenze e corsi, le mamme che vogliono intraprendere questo percorso.
Le mamme imprenditrici al servizio delle mamme
Nikola Jakubis è la proprietaria di “Baby Gnam“, un servizio che si occupa di consegnare pappe fresche a domicilio. Un’idea vincente, che aiuta le mamme lavoratrici che non hanno tempo di preparare pappe genuine e sane ogni giorno. Nikola, su ordinazione, cucina pappe bio, con ingredienti selezionati ed attentamente scelti in base alle regole dello svezzamento ed alle tabelle nutrizionali. All’interno del suo progetto lavorano nutrizioniste che la aiutano e che garantiscono la qualità di ogni singolo pasto.
Roberta Esposito, invece, ha rispolverato la sua laurea in architettura ed ha deciso di creare laboratori didattici per bambini, battezzandolo “Progetto Labmi“. Un’idea istruttiva per le famiglie in vacanza, che spesso non sanno cosa proporre ai piccoli. Grazie a Roberta, molti hotel e musei possono finalmente offrire alle famiglie dei percorsi didattici e dei servizi educativi, che i bimbi affrontano ed accettano con divertimento.
Francesca Grillo, ex manager milanese, ha invece aperto “Il Mondo delle Pulcette“, un negozio di usato di lusso per neonati e bimbi, che tratta abiti e giocattoli in perfette condizioni ma acquistabili a metà prezzo.
Carla Alfieri e Valentina Latini, hanno invece puntato sulla voglia delle neo-mamme di rimettersi in forma senza togliere tempo ai loro bimbi e organizzano corsi di ginnastica di gruppo col passeggino: un’opportunità per perdere peso e fare nuove amicizie, il tutto senza trascurare neanche per un attimo i piccoli.
Quanto rende l’imprenditoria delle mamme?
Stando alle esperienze di queste donne, che si sono riscoperte manager di se stesse dopo la maternità, questi progetti, a conti fatti e a bilancio stilato a fine anno, rendono dai 500 ai 2000 euro al mese. Naturalmente, sui guadagni, influisce il tempo che ognuna sceglie di dedicare alla propria attività. In alcuni casi può essere un buon modo di arrotondare le entrate familiari, in altri un vero e proprio reddito soddisfacente.
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si certo.noi due mamme imprenditrici .13dipendenti .sei a xasa in maternità.un azienda distrutta .fatemi il piacere che brucio il parlamento con le loro leggi