L’inverno porta con se non solo il freddo, ma, proprio per questo, anche l’aumento percentuale di malattie in tutte le fasce d’età, con particolare predilezione per i bambini che frequentano la scuola, dall’asilo sino a tutto il ciclo primario e secondario. Soprattutto i mesi di gennaio e febbraio sono quelli in cui, dopo settimane e settimane di assenza di sole e temperature gradevoli, il picco di influenze, virus intestinali e bronchiali, malattie esantematiche, si fa sentire con maggior importanza. Nei giorni di convalescenza il bambino in casa si annoia, per assurdo sente la mancanza della scuola, della sua routine quotidiana, del contatto con coetanei per giocare e parlare. Ma alcuni consigli utili potrebbero accelerare il suo processo di guarigione.
Bambini malati: come combattere la noia
Giorni e giorni chiusi in casa per colpa di influenza, febbre e pesanti raffreddori: tutte cause per le quali il bambino, in assenza delle sue routine scolastiche quotidiane, degli amichetti, spesso cade in profondi stati d’inedia in questi freddi giorni invernali, in attesa della guarigione e del ritorno alla normalità del quotidiano. È abbastanza comune vedere sfociare questa inedia in profonde letargie televisive, un grande errore, per quanto, concedere anche svaghi con i programmi preferiti è un’ottima cosa ma non può divenire il leit-motiv del tempo trascorso durante la convalescenza. Ovviamente è debole ma grazie a questi 5 consigli preziosi, potrete aiutarlo ad accelerare il processo di guarigione concedendogli anche le forze per attività domestiche creative.
5 consigli preziosi, 5 alleati per sconfiggere la malattia
L’idratazione è alla base di una rapida guarigione: il continuo tossire, soffiarsi il naso, sudare per causa di stati febbrili, determina la perdita di liquidi importanti. Bere molto, anche succhi vitaminici, in particolar modo con alla base cocktail di agrumi per rafforzare il sistema immunitario, è una prima forma di supporto al corpo durante i giorni di malattia. Ovviamente a condizione che non sussistano episodi di vomito ripetuto.
Il riposo è una seconda forma d’aiuto alla convalescenza. Febbre e bronchite, gonfiori ghiandolari, soprattutto alle tempie, determinano stati di sonnolenza e stanchezza. Durante il sonno, soprattutto se somministrerete al bambino antipiretici, il corpo reagisce sudando, espellendo tossine, regolarizzando la temperatura in maniera naturale, concedendogli anche picchi di febbre sino ai 39°, temperatura nella quale molti virus sono automaticamente devitalizzati.
Aiutalo a tenere sempre il naso libero: la ritenzione di muco nelle narici determina anche l’inizio di nuovi focolai d’infezione, inoltre aumenta la difficoltà respiratoria. Soffiarsi il naso con frequenza, mantenendo però la pelle umida per evitare crosticine e arrossamenti, anche con oli essenziali graditi, aiutare l’organismo ad espellere il muco tramite aerosol, sono ottimi strumenti in supporto alle eventuali terapie.
Anche le coccole sono terapeutiche, ed è risaputo: essere più comprensive in questi giorni determina anche uno stato di emotività profondo, energie positive che si tramutano in serotonine e melatonine essenziali per il buon umore generale e la voglia di guarigione.
Un ultimo consiglio è quello di non subire eccessivamente la dittatura della televisione: in questi giorni può essere, al contrario, costruttivo riscoprire il valore del gioco da tavolo, con le carte o colorare assieme, oppure realizzare lavoretti costruttivi per una sana attività ludica domestica.
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