Federico Tonioni, dirigente medico UOC del Reparto di Psichiatria del Gemelli di Roma, ha presentato in questi giorni uno studio, durato 2 anni, sulla rabbia nascosta infantile. Per rabbia nascosta si intendono una serie di sentimenti repressi, fin dalla più tenera età, che possono sfociare, nel periodo puberale ed adolescenziale, in comportamenti aggressivi, patologie alimentari, disfunzioni relazionali e sociali, abbandono della scuola, apatia o difficoltà di apprendimento.
Come riconoscere la rabbia nascosta in nostro figlio e quali sono i comportamenti da adottare per far si che sfoci in maniera adeguata?
La differenza tra aggressività sana e rabbia repressa nei bambini
Secondo Tonioni, l’osservazione del neonato è la prima cosa da cui partire per comprendere i meccanismi della rabbia infantile nascosta. Un bambino piccolo che gattona, che si sforza di afferrare un giocattolo, che corruga la fronte innervosito nel tentativo di dire le sue parole, sta manifestando una sana aggressività. Sono tutti atteggiamenti positivi, che mostrano la voglia di vincere e che spingono il bambino a lanciarsi in attività nuove, che gli permetteranno di crescere, imparare cose e fare esperienza. Questo tipo di atteggiamento, nelle fasi di crescita successive, può essere inibito da diversi fattori, trasformandosi in energia repressa, non utilizzata, che rende il bambino costantemente rabbioso e intimorito.
Rabbia repressa nei bambini e Internet: c’è correlazione?
Secondo gli studi del dottor Tonioni e del suo staff, la rabbia repressa è strettamente correlata alla dipendenza da internet e, più in generale, a tv e videogames. I genitori, oggigiorno, tendono a lasciare i figli da soli per molte ore al giorno, per rilassarsi. I bambini impiegano gran parte di questo tempo vuoto giocando con cellulari e pc, navigando in internet e, per quanto riguarda gli adolescenti, usando i social network.
Questo modo di abbandonare i bambini a se stessi, sostituendo la compagnia genitoriale con quella di protagonisti di cartoni o telefilm, eroi da videogioco o amici virtuali, scatena nel bambino diverse reazioni. Una su tutte la paura di socializzare e la tendenza ad ammalarsi, o sentirsi male, prima di occasioni sociali importanti: ad esempio gite scolastiche o feste di compleanno. L’energia non utilizzata, perchè i bambini trascorrono pomeriggi interi sul divano con lo smartphone in mano, cresce dentro di loro e diventa rabbia nascosta.
La rabbia nascosta dei bambini dovuta a motivi familiari
L’indagine di Tonioni ha portato alla luce anche la correlazione tra rabbia repressa infantile e disfunzioni psichiatriche di uno o entrambi i genitori.
Si è notato che i figli di genitori che soffrono di depressione, o altre problematiche della sfera psichica, tendono ad accumulare sentimenti negativi e ad evitare le occasioni di crescita e di evoluzione, come se fossero costantemente impauriti. In molti casi sviluppano un rapporto sbagliato col cibo, rifiutandolo o abusandone. Aiutare il genitore in difficoltà, in questo caso, è molto più importante che sottoporre il bimbo a psicoterapia. Il miglioramento della patologia genitoriale provocherà anche la fine della rabbia nascosta del suo bambino.
Difficoltà di apprendimento e mente terapeutica del bambino: contrastare la rabbia nascosta
Molti bambini che, in età scolare, scoprono di non riuscire a stare al passo con i compagni, a causa di disfunzioni dell’apprendimento come dislessia o disgrafia, possono provare sentimenti di mortificazione, frustrazione, senso di colpa o vergogna.É Alla loro età non sono in grado di gestirli, né tanto meno di dar loro un nome. Questo tumulto emozionale può trasformarsi in rabbia nascosta.
In questi casi, il percorso terapeutico non deve sottolineare il disturbo né accanirsi sui sintomi. Il bambino va aiutato a sviluppare la sua mente terapeutica. Questo consiste nell’aiutarlo a trovare metodi alternativi di apprendimento e superamento del problema, che lo mettano in condizione di leggere e scrivere come tutti gli altri, ma a modo suo, col suo metodo.
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