La voce è un potente mezzo di comunicazione, ma serve saperla utilizzare, impostare, modulare. La sua corretta funzionalità è così importante che da anni sono nate figure, i voice coach, che lavorano anche con insegnamenti, medici, avvocati, e tutte le persone che con la voce possono educano o esprimono autorevolezza. Anche i genitori hanno bisogno di riscoprire questa funzione per poter riassumere il ruolo di educatori e, proprio per questo motivo il tono della voce è indispensabile per veicolare la giusta informazione al bambino, senza creare malintesi.
L’importanza della voce e del tono dei genitori
La voice coach fa riferimento ai genitori di bambini di età inferiore ai sei anni. Sotto questa età la sensibilità al suono è molto elevata e non si hanno ancora le competenze necessarie a filtrare i contenuti. Per farsi comprendere dai bambini così piccoli si deve parlare lentamente, in modo chiaro, a volume basso e facendo diverse pause, in modo da permettere al bambino di immagazzinare ed elaborare il messaggio che stiamo cercando di inviargli.
Quando un genitore, per mille motivi, perde il controllo e la pazienza, tende ad alzare la voce e a parlare velocemente. Il bambino, davanti a questo comportamento, non sarà in grado di recepire il messaggio e questo lo agiterà e lo porterà a reagire con il pianto e i capricci. In fin dei conti è così anche per noi adulti. Se una persona, per esempio, ci dice di prendere un oggetto con tono soave, calmo, sottomesso, la cosa non ci turba, se ce lo dice urlando e con tono perentorio, la reazione sarà diversa.
Voce, tono e alternative nell’educazione del bambino
Secondo la dottoressa Bonardo, quando si parla ai figli, non ci si deve limitare a modulare voce e tono, ma è necessario fornire anche informazioni precise. Dire “No!” a un bambino, non basta: bisogna fornire un’alternativa a quella negazione, usando la voce dell’empatia. Questo spingerà il bambino a capire che la negazione non è una semplice imposizione, ma una spiegazione.
Adolescenti e voce: come comunicare?
Con l’arrivo dell’adolescenza, nel rapporto tra genitori e figli subentra anche un problema generazionale. Molti genitori, per cercare un rapporto con i propri figli, si trasformano nei loro amici, assecondandoli in tutto quello che vogliono fare. Questa strada, però, non è quella giusta. I genitori devono mantenere il proprio ruolo, pur cambiando il modo di comunicare. È proprio in questo caso, sostiene la Bonardo, che “bisogna entrare in relazione con i figli lavorando sulla voce empatica e autorevole“. Solo trovando il modo giusto per rivolgersi a loro diventa possibile instaurare un rapporto reciproco e costruttivo. Questo è necessario perché tutti i bambini hanno bisogno di un’amorevole guida per essere indirizzati e a formati.
Il video della settimana
La penso come te.
Roberto Galera leggi
Mimmo Di Miele eh kajt komm😜
Non serve urlare ho sclerare bisogna sedersi al tavolino e affrontare i problemi parlandone e aiutare a capire i discorsi
I miei figli hanno sempre detto che ho una voce che li rassicura
Antonio Quaranta
Verissimo 😘😘
Con mio figlio, cerco di non urlare mai, anche quando fa i capricci, provo a spiegargli che non va bene, è per questo forse che, se mi arrabbio, basta una faccia seria e un tono diverso che capisce la differenza tra “giusto e sbagliato”. Se si butta a terra e strilla, lo ignoro, penso che sia l’unico modo, per fargli capire che ” non attacca” coi capricci…..infatti poi smette, e se ne fa una ragione :-D :-D Non ci sono manuali, ma buon senso e tanta pazienza!!!! :-D
Riccardo Somenzi
Solo la mamma di topo tip può farlo…
Ti lovvo!!! La penso come te :)
Grandissima!!! 😂😂😂
Marià noi la voce di crudelia usiamo…quella della carica dei 101 😂😂😂
A volte è anche peggio di crudelia…😂😂😂
Ettore D’Andrea
Flavio ❤
Nicola Verolla
Ferraiuolo Giusy😱😱😱
Io infatti alle mie bambine non urlo… ma.bisbiglio le cose con dolcezza….
Io ammetto che a volte urlo…nn sempre riesco ad essere calma…
Purtroppo anche a me capita di urlare a volte… ma ci sto lavorando davvero…
Io ci provo ad essere come la mamma di topo tip…lo giuro davvero, ma certe volte soprattutto quando sono particolarmente stanca o é stata una dura giornata confesso di perder la pazienza facilmente, e allora capita che invece di usare un tono morbido, affabile, sereno e costruttivo mi escono invece delle note liriche…poi mi ravvedo e ritorno in me! Ma le note liriche, quando me ne ravvedo, ormai son già partite.
Sono daccordo , i genitori che urlano e offendono , non saranno mai rispettati !!!! Mi dispiace molto per loro !!!!!