Quando si parla di linguaggio, bisogna distinguere tra la comunicazione verbale e quella non verbale; nello specifico quest’ultima è la prima forma di comunicazione che il bambino molto piccolo utilizza per trasmettere in modo efficace dei messaggi. Ma vediamo nello specifico come si articola il linguaggio dei bambini dai primi mesi di vita fino ai 3 anni, analizzando tutti gli sviluppi e le tempistiche.
La comunicazione del bambino nel primo anno di vita
Nei primi mesi di vita il bambino emette segnali e suoni, che esprimono direttamente le sue sensazioni e trasmettono indicazioni sullo stato di benessere o malessere, come per quanto riguarda la fame, il bisogno di essere cambiato o il sonno.
Fin dai primi mesi, egli instaura un contatto con il mondo esterno: si interessa ai volti, osserva, tenta di produrre suoni quando qualcuno gli parla. Dai 3 ai 6 mesi il bambino inizia ad emettere suoni vocalici e suoni consonantici, a reagire alla voce dei genitori e a sorridere alle persone che conosce.
Dai 6 mesi è in grado di differenziare maggiormente suoni vocalici e suoni consonantici, riproducendo vere e proprie sillabe, come “lalala”, “papapa”, “tatata”. Verso i 7 mesi, tale ripetizione di sequenze, detta lallazione, si intensifica, definendo sempre di più le sillabe.
Dagli 8 mesi il bambino potrebbe iniziare ad emettere le prime paroline di senso compiuto, ma nella maggior parte dei bambini questa nuova competenza viene acquisita attorno ai 9-12 mesi. Già verso i 9 mesi il bambino inizia ad eseguire alcuni comandi proposti dall’adulto, come il saluto. Comincia così a comprendere il significato delle parole e a fare collegamenti con oggetti e persone.
Il bambino di 10 mesi comunica con le prime paroline isolate; ad esempio, per esprimere il suo bisogno di mangiare, egli dice “pappa”. A partire dai 12 mesi il bambino comprende anche frasi più complesse ed è in grado di incorporare consonanti e vocali in modo articolato.
Lo sviluppo linguistico dai fino a 3 anni
Nel corso del secondo anno di vita il bambino è in grado di comprendere il significato delle frasi più complesse. Dai 18 ai 20 mesi egli capisce frasi che riguardano cose non presenti nella realtà, grazie al pensiero simbolico. Dai 20 ai 24 mesi inizia ad acquisire moltissime parole nuove ed è in grado di utilizzarle sapientemente nelle frasi, esplicando concetti sensati.
Dai 24 ai 30 mesi il suo vocabolario continua ad ampliarsi ed egli è in grado di utilizzare verbi complessi. Scompaiono le parole onomatopeiche, che vengono sostituite da concetti descrittivi sensati.
Dai 30 ai 36 mesi, le frasi si allungano e i concetti esplicati diventano sempre più dettagliati. Inizia a comparire il suono “R” ed altri suoni fricativi ed affricati.
Possiamo notare come sia complesso lo sviluppo del linguaggio nel bambino fino ai 3 anni. È opportuno però precisare che tali competenze non vengono acquisite da tutti i bambini nello stesso modo e con gli stessi tempi; è probabile che le tempistiche siano leggermente differenti dai progressi che sta avendo vostro figlio. Inoltre, per far sì che egli pronunci le prime parole, è consigliabile evitare di sforzarlo, ma, al contrario, invogliarlo ad ascoltare i nostri discorsi.
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Luigi Rinaldi
Luisa Meli