È avvenuto all’Ospedale Bambino Gesù di Roma il trapianto di un mini cuore artificiale che ha permesso di salvare la vita ad una bambina di soli tre anni.
Il centro Pediatrico Bambino Gesù si riconferma, dopo il successo del primo intervento avvenuto nel 2012, un centro all’avanguardia. Per la seconda volta, infatti, è stato eseguito un intervento che prevede l’uso di un dispositivo miniaturizzato di assistenza ventricolare.
La bambina operata, affetta da miocardiopatia dilatativa, è stata così salvata grazie a questa innovativa mini pompa cardiaca dal peso di soli 50 grammi e lunga appena 15 millimetri.
Un mini cuore artificiale ha ridato la vita ad una bimba di tre anni
Il centro Pediatrico Bambino Gesù ha ottenuto il benestare del Ministero della Salute italiano e dell’ente statunitense FDA prima di poter eseguire questo delicato intervento che ha richiesto l’utilizzo di un rivoluzionario mini dispositivo cardiaco.
Trattasi di una piccolissima pompa che è ancora in corso di sperimentazione negli USA. Il mini cuore artificiale è stato sviluppato all’interno di un progetto denominato PumpKin, che ha come scopo la definitiva realizzazione di un mini cuore adattato per gli interventi sui bambini molto piccoli, sotto i 25 chili.
La svolta pediatrica del mini cuore artificiale
La bambina operata al Bambino Gesù era stata già sottoposta a diversi interventi, fra cui l’impianto del Berlin Heart, oltre ad un trapianto di cuore artificiale paracorporeo, ovvero funzionante attraverso una consolle esterna.
Il mini-cuore artificiale del progetto PumKin, invece, non è di tipo paracorporeo. Si tratta, infatti, di un modello toracico che funziona attraverso una batteria, per cui molto meno invasivo rispetto ai dispositivi artificiali tradizionali.
Si auspica che la sperimentazione statunitense possa confermare dati rassicuranti in ordine ai livelli di sopravvivenza. Il mini cuore promette di essere una grande rivoluzione nell’ambito dell’assistenza meccanica.
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