Per quante di noi hanno bambini che frequentano la mensa della scuola sanno bene quali siano gli sprechi quotidiani che si presentano.
Alla fatidica domanda “hai mangiato oggi?”, la risposta spesso e volentieri è “non mi piaceva niente”. La situazione è quindi evidente: a fronte di pasti ordinati e pagati, lo spreco alimentare in ogni mensa è incredibile.
Da queste premesse, sono nate tantissime iniziative volte a ridurre lo spreco che quotidianamente si verifica nelle migliaia e migliaia di scuole con servizio mensa.
A Milano, per esempio, il sistema di ristorazione concede a ogni bambino di portare a casa gli alimenti facilmente trasportabili che il bambino non abbia mangiato (frutta, pane, yogurt,…). In questo modo, le famiglie possono consumare direttamente gli alimenti pagati e avanzati, consentendo il risparmio complessivo annuale di 9 tonnellate di cibo in esubero. Sempre a Milano, si provvederà alla ridistribuzione dei pasti eccedenti ad anziani e senza tetto della città.
È di Vicenza, invece, la proposta di eliminare completamente l’utilizzo di stoviglie di plastica dalle mense, facendo portare da casa piatti e posate da ogni bambino. Il risultato atteso è una considerevole riduzione del volume di plastica ridotto e una riduzione della quota pasto per ogni bambino.
Ambiziosa, la sfida di ActionAid per trasformare le mense scolastiche in veri e propri centri di eccellenza dell’ecosostenibilità: con la campagna #iomangiogiusto, vuole portare sulle tavole dei bambini un regime alimentare composto solo da alimenti biologici, locali e sani, proveniente dalla filiera corta. Qualora il prodotto dovesse giungere dai paesi in via di sviluppo dovrebbe avvenire tramite il circuito del commercio equo solidale. Un occhio di riguardo andrebbe prestato alla sicurezza e alla legalità in cui operano le aziende che vincono gli appalti di ristorazione, mentre genitori e bambini dovrebbero avere un ruolo più attivo nella definizione della dieta.
Infine, ridurre gli sprechi, partendo dall’eliminazione delle bottigliette di plastica fino alle eccedenze alimentari: un progetto ricco di buoni propositi, su misura per costruire sin dalle fondamenta una nuova generazione di consumatori, critici e consapevoli. Proprio quello di cui abbiamo bisogno.
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