Che le malattie infettive per i bambini siano un rischio è assodato, ma lo diventano ancora di più per coloro che sono costretti ad assumere farmaci immunodepressori e non possono vaccinarsi per ragioni strettamente di salute.
Le novità introdotte dal Decreto Milleproroghe non sono in grado di assicurare ai bambini che hanno un sistema immunitario poco efficiente la dovuta protezione verso le infezioni. La semplice autocertificazione non basta, perché i controlli rimangono incerti.
Queste le ragioni alla base della petizione sul sito change.org, avanzata da migliaia di mamme e iniziata tramite social.
Bimbi immunodepressi danneggiati dal Decreto Milleproroghe
Diversamente dai comuni bambini, gli immunodepressi sono meno fortunati, in quanto costretti a prendere farmaci specifici per inibire le risposte del sistema immunitario, ad esempio a seguito di un trapianto.
Si tratta di soggetti particolarmente esposti al rischio di contrarre malattie infettive. In seguito alle novità normative che sono state introdotte con il Decreto Milleproroghe la salute dei bimbi immunodepressi sarebbe messa a repentaglio.
Le misure del Decreto, infatti, prevedono un significativo indebolimento dell’obbligo di vaccinazione, tale da esporre coloro che non hanno un sistema immunitario pienamente efficiente a serie compromissioni per la salute.
L’appello delle mamme contro il depotenziamento dei vaccini
Le misure del Decreto Milleproroghe hanno sollevato polemiche, specie fra le mamme dei bimbi immunodepressi, le quali si sono rivolte al Ministro della salute Grillo e al Presidente del Consiglio Conte al fine rivedere le disposizioni che attengono allo stato vaccinale dei bambini.
A detta delle mamme, infatti, le vaccinazioni sono mezzi di protezione anche per chi non gode di un sistema immunitario regolare. Una semplice autocertificazione che attesti la condizione vaccinale di un bambino si rivela così insufficiente per tutelare coloro che assumono farmaci immunodepressori e non possono sottoporsi alle regolari vaccinazioni.
Queste le motivazioni che hanno condotto alla petizione sul portale Change.org, promossa dall’associazione Iovaccino, dapprima iniziata WhatsApp, poi diffusa a mezzo Facebook e che ha già riscosso migliaia di consensi.
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