Domenica scorsa in Puglia, nei pressi di Martina Franca, un bimbo di nove anni, in sella a una minimoto, si è schiantato contro un muretto. Il trasporto in ambulanza è stato vano: il piccolo ha perso la vita poco dopo l’arrivo in ospedale.
Un giro in minimoto con il cugino è costato la vita a Giuseppe
Andare su due ruote, si sa, è il sogno di molti bambini. Così quando a Giuseppe è stato proposto un giro su una minimoto Enduro ha accettato senza pensarci due volte.
In sella dietro al cugino che guidava il mezzo, i due fanciulli nel pomeriggio di domenica si sono avviati verso una stradina di campagna della contrada Pezze Mammarelle a Martina Franca. Ma il viaggio si è concluso nel peggiore dei modi: probabilmente il conducente perde il controllo del mezzo e la minimoto va a schiantarsi a tutta velocità contro un muretto, lasciando i bambini privi di sensi.
I familiari verso sera, preoccupati per il mancato ritorno dei ragazzini vanno alla loro ricerca e, una volta ritrovati, tentano una disperata corsa in ambulanza verso l’ospedale.
Minimoto troppo potenti: il tribunale di Taranto apre un’inchiesta
Dopo poco l’arrivo in ospedale tuttavia il piccolo passeggero della minimoto, Giuseppe, ha perso la vita; si è salvato invece il cugino che guidava il mezzo poiché era il solo ad indossare il casco di protezione ed ora è ricoverato sotto osservazione presso il nosocomio Perrino di Brindisi.
Gli agenti di Polizia di Martina Franca hanno avviato le indagini per capire meglio la dinamica del tragico incidente e la minimoto Enduro 80 cc è stata sequestrata e sottoposta al vaglio del pm del Tribunale di Taranto. Ci si chiede infatti quale velocità possa aver raggiunto la piccola moto per aver provocato un impatto mortale.
Vendute tranquillamente come “veicoli per bambini”, di fatto le minimoto sono a tutti gli effetti mezzi di trasporto motorizzati e pertanto riescono a sottrarsi alla normativa europea di sicurezza inerente ai giocattoli. Simili disgrazie riaprono il vecchio dibattito se sia giusto o meno far giocare i più piccoli con delle moto in miniatura o se, per le prime esperienze di guida sia invece più opportuno attendere l’ingresso nell’adolescenza.
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