In viaggio con Adele: scoprirsi un padre e una figlia

Essere padre di una femmina è avere a che fare con un mondo tutto nuovo, esattamente come accade per noi mamme con i figli maschi.

In quanto donna, infatti, non posso di certo dirvi cosa sia esattamente diventare padre, ma come figlia posso dirvi esattamente chi sia mio padre per me: il mio eroe, il mio saggio, la concretezza, la radice salda a cui aggrapparmi forte nei momenti più difficili, quel senso di protezione che nessuno mai potrà darmi.

Oggi, oltre che figlia, sono a mia volta madre. Questo mi dà l’opportunità di affrontare il legame padre e figlia da una prospettiva differente, attraverso gli occhi e le parole del mio compagno.

Di nuovo, non potrei dirvi cosa sia diventare padre, ma come figlia e come mamma, so che è un legame speciale, che ti regala la tenerezza di un omone grande e grosso e di due manine piccole piccole che lo accarezzano.

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È all’inizio una questione di principi, principesse, di “finti” thè delle cinque e balletti in tutù.

Una vera e propria storia d’amore che, prima o poi, passerà anche per i primi scontri e conflitti, che si troverà davanti l’imbarazzo e la gelosia delle prime cotte, la rabbia e la tristezza delle prime delusioni, fino al giorno in cui nostra figlia diventerà una donna

In viaggio con Adele: un film sul rapporto padre-figlia

In Viaggio con Adele è un film di Alessandro Capitani che uscirà nei nostri cinema il 18 ottobre e ci parla proprio di questo, del legame tra un padre, Aldo, e sua figlia, Adele.

Entrambi, però, non sanno l’uno dell’esistenza dell’altro, fino al tragico giorno in cui Adele oramai adulta, perde improvvisamente e prematuramente la madre, Margherita.

Aldo, interpretato da Alessandro Haber, è un vecchio attore di teatro, cinico e ipocondriaco, che finalmente, soprattutto grazie a Carla (Isabella Ferrari) sua amica, agente e amante occasionale, si trova a un passo dalla sua ultima opportunità di avere un ruolo importante nel mondo del cinema: un provino a Parigi a cui non può rinunciare.

Quando viene a sapere della morte di Margherita, suo grande amore di gioventù, decide comunque, di andare a darle l’ultimo saluto. Li, incontra la sorella della donna e insieme a lei, una ragazza alquanto strana, che osserva da lontano le persone, indossa un pigiama rosa con grandi orecchie da coniglio e attacca post-it rosa su ogni cosa, etichettandola con una parola.

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Si tratta di Adele, la figlia che Margherita gli ha tenuto nascosta per tutti quegli anni.

Dopo un primo comprensibile momento di smarrimento e un tentativo di fuga da questa nuova realtà, l’uomo torna sui suoi passi e accetta, nonostante il suo unico pensiero sia quello di fare il provino della sua vita a Parigi, di accompagnare la ragazza dalla nonna, promettendo anche di svelarle nel viaggio la sua paternità.

Una coppia di perfetti sconosciuti si trova così, suo malgrado, a condividere una parte della propria vita lunga quanto i km che percorreranno per le strade della Puglia, nello spazio stretto di una vecchia cabrio rossa, alla ricerca di qualcuno che si occupi della ragazza, senza sapere che alla fine, saranno loro a prendersi cura uno dell’altra.

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Adele, interpretata da Sara Serraiocco, è invece, una figlia speciale, è oramai una giovane donna, ma proprio a causa del suo ritardo, assomiglia più a un’adolescente. A differenza di Aldo, per lei quel viaggio ha come meta la casa-famiglia dove vive il suo ragazzo.

Porta con sé una gattiera da cui non si separa mai, con dentro un gatto immaginario.

Un film che parla di genitorialità

In viaggio con Adele è un film che mi ha fatto riflettere, in quanto io stessa genitore.

Di come diventarlo ti catapulti in un mondo che non si conosce, ma che ti travolge in pieno.

Anche Adele, a suo modo, aiuta Aldo. In questa relazione, loro sono totalmente se stessi.

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Ed è proprio nello scontro, nel dirsi in faccia la dura realtà – come quando Aldo dice ad Adele che è una povera scema e che il gatto non esiste, come quando Adele dice ad Aldo che è uno sfigato – che avviene il cambiamento, rendendoli sempre più simili a un padre e a una figlia.

Post in collaborazione con Vision Distribution

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