Tutti in aula col casco: è stata questa la forma di protesta messa in scena dagli alunni della scuola media “Antonio Stoppani” di Milano e organizzata dai loro genitori per sensibilizzare sul tema della sicurezza carente nell’edificio.
Protesta col casco a scuola
Caschi per andare in bici o anche quelli veri e propri da cantiere: così si sono presentati in aula lo scorso lunedì mattina gli alunni della scuola media “Antonio Stoppani” di Milano, in zona Porta Venezia, inscenando una protesta davvero singolare. Infatti l’iniziativa è stata decisa dai genitori dei ragazzini per sensibilizzare le istituzioni scolastiche e non solo sulla mancanza di sicurezza nell’edificio: proprio nei giorni scorsi un cavo d’acciaio con un gancio si era staccato all’improvviso dal controsoffitto di un’aula ed era caduto tra i banchi, senza fortunatamente provocare però alcuna conseguenza dato che il fatto è avvenuto di notte. Tuttavia l’episodio ha portato immediatamente le famiglie degli alunni a mobilitarsi e a chiedersi quale sia il livello effettivo di sicurezza della struttura, esponendo inoltre ai dirigenti scolastici le ansie per l’incolumità dei propri figli.
Si muove l’Associazione Scuola Stoppani
E a promuovere l’iniziativa andata in scena lunedì scorso è stata proprio l’Associazione Scuola Stoppani che ha adottato anche uno slogan (“Siamo il futuro, metteteci al sicuro”) usato in altre scuole che sembrano deficitarie dal punto di vista della sicurezza: inoltre pare che proprio nella stessa aula il cavo crollato fosse quello che nella scorsa primavera era stato installato per sostenere il controsoffitto a seguito di un altro crollo. E la protesta ha effettivamente acceso i riflettori sulla scuola elementare di Porta Venezia, tanto che i rappresentanti dell’Associazione sono stati ricevuti non solo dal presidente del Municipio 3 di Milano ma anche dall’assessore all’Educazione dell’amministrazione comunale, Laura Galimberti. Quest’ultima ha promesso che verranno fatte quanto prima tutte le verifiche necessarie e si programmeranno, di intesa con la preside dell’istituto, gli interventi per la messa in sicurezza. Infatti a preoccupare i genitori è il fatto che si è trattato del secondo episodio in meno di un anno in un edificio la cui costruzione risale oramai all’inizio dello scorso secolo.
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