Tanti piccoli alunni che frequentano l’asilo di Pero a Milano sono stati vittime del comportamento violento del loro maestro, che da tempo insultava e pestava bambini di due anni. Il feroce insegnante si trova adesso agli arresti domiciliari, in seguito alle indagini preliminari.
Maestro orco all’asilo di Milano
L’indagine dei carabinieri della stazione di Milano, ha messo in evidenza il comportamento estremamente aggressivo di un maestro di 64 anni, che da oltre trent’anni lavora all’interno dell’asilo di Pero.
A far scattare l’operazione è stata la mamma di un bimbo di tre anni e mezzo, alunno del maestro violento, allarmata da atteggiamenti inconsueti del piccolo, il quale in più occasioni, tornato da scuola avvertiva dolori sparsi in varie parti del corpo, una volta addirittura forti fitte al braccio causati da una rottura dell’osso.
I carabinieri si sono subito attivati, cercando di raccogliere quante più informazioni possibili, ascoltando diverse mamme della stessa classe. Tutti i bambini colpiti dalle violenze del maestro, al rientro da scuola tendevano ad isolarsi e a chiudersi in se stessi.
Le indagini sono proseguite per più di un mese, il comportamento del docente è stato monitorato costantemente da telecamere nascoste all’interno dell’aula, che hanno rivelato la sconcertante verità.
Maltrattamenti e violenze all’asilo di Milano
Urla, strattoni, schiaffi e calci erano generosamente distribuiti a tutti i bambini che osavano disobbedire alle regole del maestro. I ventotto alunni della classe di Pero erano costretti ogni giorno a sottostare alla rabbia devastante del loro insegnante. Le parolacce e la violenza erano all’ordine del giorno, nessuno veniva risparmiato dalla furia incontenibile, chi subiva atti violenti non doveva piangere, né tanto meno doveva essere consolato dal compagnetto vicino.
L’indagine è durata circa un mese e ha registrato oltre 40 episodi di violenza da parte dell’educatore. Finalmente la brutta avventura dei piccoli alunni si è conclusa con l’arresto del cattivo maestro, che adesso si trova ai domiciliari in attesa della sentenza definitiva.
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