La cantautrice Annalisa Minetti è finita nelle ultime ore nel mirino di alcuni hater dopo aver postato su Instagram una foto con in braccio la figlia di dieci mesi: tra i vari messaggi di insulti anche quelli di chi la criticavano per essere diventata nuovamente madre nonostante la cecità.
Annalisa Minetti insultata sui social
È bastato un semplice scatto, pubblicato sul proprio profilo Instagram, mentre tiene in braccio la sua bimba e festeggia il buon esito di un esame universitario per scatenare una vera e propria ondata di insulti contro Annalisa Minetti: la 42enne cantautrice originaria di Rho (Milano) è stata presa di mira nella sezione dedicata ai commenti accanto allo scatto da alcuni hater infastiditi dal fatto che l’artista non avrebbe dovuto avere un secondo bebè in quanto cieca. Come è noto, la Minetti era già diventata mamma circa dieci anni fa di un bambino nato dalla sua precedente relazione e lo scorso marzo aveva dato alla luce la piccola Elena Francesca, avuta dal marito Michele Panzarino.
L’odio del web per la sua cecità
Nonostante lo scatto risalga a qualche giorno fa, a dare notizia dell’accaduto solamente adesso è stato Iacopo Melio, lo scrittore paraplegico da sempre in prima linea nella difesa dei diritti dei disabili e recentemente nominato Cavaliere della Repubblica dal Capo dello Stato. Tra i commenti apparsi accanto alla foto pubblicata da Annalisa Minetti, che celebrava il 27 ottenuto al termine di un esame, spiccano soprattutto quelli secondo cui la cecità sarebbe incompatibile con la maternità: “Sei cieca, non avresti dovuto fare un altro figlio” ha scritto qualcuno, mentre altri l’hanno accusata di fare cose “oltre la normalità” e anche di essere una persona piena di sé. Ovviamente, come spesso accade, a stretto giro di posta molti follower della cantautrice e semplici utenti sono intervenuti in sua difesa, invitando gli hater a non giudicare le persone solamente in base alle loro disabilità e a capire che pure una persona non vedente può mettere al mondo un bimbo senza che venga necessariamente considerato un atto di egoismo.
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