I genitori non possono pubblicare sui social network le foto dei figli se minorenni: una sentenza emessa di recente dal Tribunale di Mantova è destinata a far discutere e costituisce già un importante precedente sul delicato tema della cosiddetta “baby web reputation“.
Vietato postare foto di figli minorenni
La disposizione decisa dai magistrati della Sezione Famiglia del Tribunale di Mantova è destinata a far discutere dato che riguarda dei minori e lo stesso provvedimento è stato anche inserito nel decalogo di indicazioni che gli avvocati divorzisti dovranno seguire nei casi di separazione: una sentenza che molti definiscono storica ha infatti stabilito che i genitori non possono pubblicare sui social network le foto dei figli se minorenni, disponendo anche l’immediata rimozione degli scatti già condivisi online.
La sentenza ad ogni modo riguarda una coppia separata con figli ma è chiaro che segna una svolta in materia di giurisprudenza applicata alla “baby web reputation”, vale a dire la reputazione digitale e la tutela dell’immagine dei minorenni.
Il commento alla sentenza
Il suggerimento di prevedere il divieto di pubblicazione degli scatti nel decalogo di cui sopra è arrivato dall’avvocatessa Camilla Signorini che, intervistata in merito, ha ammesso che con questa sentenza sono stati ripristinati alcuni diritti dei bambini: “Anni fa ho sottoposto il problema ai magistrati mantovani” racconta il legale, spiegando che in passato ha ottenuto solo delle inibitorie e dei provvedimenti urgenti che vietavano la pubblicazione delle foto dei figli mentre adesso il testo della sentenza diventa un modello per tutti i colleghi del Tribunale lombardo.
La Signorini ha aggiunto che questa è solo una piccola vittoria in una battaglia cominciata da tempo, assieme alla Polizia Postale, in merito all’uso dei social network.
“Ho iniziato a inserire il divieto di pubblicazione delle foto nelle condizioni di separazione e di affidamento dei figli fuori dal matrimonio perché così mi si chiedeva” commenta ancora l’avvocatessa, auspicando che adesso altri Tribunali d’Italia seguano l’esempio di Mantova in un periodo in cui, a suo dire, le mamme sui social ne combinano di tutti i colori e quindi era giunto il momento di un’azione concreta e procedurale che incidesse sulla regolamentazione della vita privata dei minori
Infatti, oltre alla lesione della privacy dei bimbi, spesso non si tiene conto del fatto che questo materiale finisce alla mercé di malintenzionati e di pedopornografi in caccia di foto sulla Rete.
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