Febbraio è il mese delle pagelle e può capitare che i figli consegnino ai genitori voti non molto incoraggianti e riguardanti il primo quadrimestre scolastico. Come comportarsi quando le pagelle non sono belle e quando viene comunicato un brutto voto? Ecco tutti i consigli degli esperti da mettere in pratica.
Brutti voti a scuola: ricercate le cause dell’insuccesso
Quando un figlio porta a casa un brutto voto, o il suo rendimento generale è scarso, si tratta soprattutto di un problema di adattamento.
Le cause del disagio possono essere tantissime: è importante quindi cercare di indagare quali possono essere le situazioni nella vita del bambino che possono avre generato un senso di inadeguatezza e difficioltà di adattamento.
Spesso si tratta di una difficoltà dettatata da un cambiamento nelle abitudini del piccolo: tra queste, spicca senza ubbio il passaggio dalla scuola dell’infanzia a quella primaria, che è inevitabilmente un “trauma” per i bimbi. Camdbiamo le figure di riferimento, cambiano spesso anche i compagno ma suprattutto cambia il tipo di impegno richiesto da parte dell’insegnante, che ora vuole vedere i piccoli seduti e attenti per molte ore di seguito, una situazione impensabile fino a pochi mesi prima.
Se questi cambiamenti vengono affrontati da tutti i bambini, non è detto però che tutti riescano ad abituarsi con la stessa rapidità: alcuni di loro potrebbero aver bisogno di un periodo di adattamento più lungo, in cui anche il rendimento scolastico potrebbe risentirne.
In alcuni casi poi, questa difficoltà di adattamento nasconde una scarsa autostima del bambino, oppure una scarsa motivazione.
Per esempio quando un alunno ha conoscenze maggiori rispetto al resto della classe può annoiarsi e non sentirsi stimolato a dovere.
In altri casi ancora si dimostrano difficoltà a tenere in mano correttamente la penna e prevale quindi un senso di frustrazione e rifiuto.
Anche il contesto famigliare può essere determinante e pure l’atmosfera che si respira in aula e l’integrazione tra compagni è fondamentale.
Infine, possono manifestarsi dislessia e problemi di tipo cognitivo, ma anche una svogliatezza tipica del bambino e un comportamento non consono all’ambito scolastico.
Come comportarsi davanti a un brutto voto dei figli
Innanzitutto è necessario essere genitori oggettivi ed analizzare tutte le sfaccettature caratteriali del proprio figlio, ricercando le vere cause di una pagella non molto incoraggiante.
Il ruolo del genitore in questo caso è fondamentale e per nulla semplice: bisona cercare di ascoltare il proprio bambino e osservare bene i segnali che manda.
Un altro importante compito dei genitori è quello di costruire un rapporto fiduciario con le insegnanti e di recarsi a colloquio da loro in caso di bisogno e per, in questo caso, indagare su un brutto voto. A volte le considerazioni che si ricevono dalle insegnanti potrebbero non piacere o essere del tutto inaspettate, ma è importante ascoltare consigli e nuovi punti di vista, aprendosi al confronto in modo costruttivo per riuscire a risolvere in maniera tempestica eventiali criticità.
La cominicazione e l’allineamento casa-scuola è infatti un elemento che aiutarerà il piccolo ad avere sicurezza e stabilità.
Ciò che è importante è non incorrere in allarmismi e non pressare troppo il bambino, ma indagare con serenità e, qualora ci fossero reali segnali di problemi cognitivi sarà l’insegnante ad avvisare certamente la famiglia.
I brutti voti capitano, ma bisogna insegnare la disciplina e far capire che l’apprendimento è un’opportunità d’oro.
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