La musica, si sa, è un linguaggio alternativo e universale che va al di là della comunicazione verbale e aiuta le persone a liberare la propria interiorità.
È stato studiato come il potenziale musicale e l’attitudine ad accostarsi a questo universo siano innati in ognuno di noi, quindi, fin da piccolissimi, note e melodie sono mezzi validi per esprimersi, stimolare l’intelligenza e prendere coscienza del proprio corpo.
Una delle teorie di apprendimento musicale più conosciuta nella didattica 0-9 anni è la Music Learning Theory di Edwin E. Gordon (MLT). Partendo dal presupposto che la musica sia un linguaggio vero e proprio, Gordon dice cha la musica si può imparare come si impara a parlare. La capacità massima di apprendimento, infatti, si ha entro i primi 3 anni di vita (in particolare intorno ai 18 mesi).
Ascoltare musica dal vivo e partecipare a esperienze sonore di qualità fin da neonati, dice Gordon, favorisce la crescita di generazioni capaci di capire la musica e di viverla appieno nella quotidianità, anche nell’ambiente famigliare. Con i corsi della MLT si vuole dare a tutti la possibilità di esprimersi in musica, in maniera libera e incondizionata, senza la pretesa che tutti diventino geni o musicisti professionisti.
Gli insegnanti devono stimolare nel bambino il vocalizzo libero e l’audiaton, la capacità di cogliere suoni e musica non presenti fisicamente nell’ambiente capaci di favorire il pensiero musicale. Come il linguaggio parlato non si insegna con regole particolari, ma cresce progressivamente nei bambini, anche per la musica deve essere la stessa cosa. Gli insegnanti della MLT non insegnano, ma danno segnali per far assorbire la musica. Si cantano brani privi di parole, melodie improvvisate, si balla, si ride, instaurando un vero e proprio dialogo musicale. Essendo una vera a propria forma di linguaggio, solo dopo un iniziale apprendimento informale della musica (fascia 0-6 anni), si può imparare a leggere e a scrivere il pentagramma, esattamente come avviene per la parola. Dalla forma orale, si passa, dai 6 anni, alla sua forma scritta.
La Teoria di Gordon trova il suo pieno utilizzo in asili nido, scuole dell’infanzia e istituti primari, ed è articolata in vari cicli in base alle fasce d’età. Dagli 0 ai 3 anni: Musica in fasce (il bimbo è accompagnato dal genitore); dai 3 ai 6 anni: Sviluppo della musicalità; dai 6 ai 9 anni: Alfabeto della musica. In questi corsi si hanno libertà di movimento e corporeità totali, mentre la parola è assolutamente vietata: si comunica con la voce del corpo e con alcuni oggetti presenti, con cui si creano delle coreografie spontanee e libere.
La Teoria di Gordon permette uno sviluppo del cervello uniforme, in cui l’interazione dei due emisferi migliora le capacità di apprendimento e sviluppa la sfera emotiva.
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