Il prossimo 1° giugno il parco dei divertimenti di Disneyland a Parigi ospiterà l’annuale edizione del Gay Pride: ma l’iniziativa, se da una parte ha riscosso consensi, dall’altra ha scatenato pure la dura reazione della Onlus Pro Vita che ha lanciato una petizione contro il “Magical Pride”.
Il Gay Pride si terrà a Disneyland
Quest’anno, per la prima volta, il Gay Pride verrà ospitato all’interno del parco dei divertimenti di Disneyland Parigi, tanto che per l’edizione 2019 del prossimo 1° giugno dedicata all’orgoglio Lgbt gli organizzatori parlano di un vero e proprio “Magical Pride” quale iniziativa ufficiale della Disney. Tuttavia se da una parte vi sono stati apprezzamenti per l’iniziativa che unisce l’evento arcobaleno col mondo di Topolino & company, una Onlus italiana ha deciso invece di lanciare una petizione, sospettando a suo dire delle strumentalizzazioni politiche e sociali tramite i cartoni animati che i bambini solo soliti guardare: ad annunciarla è stato Antonio Brandi, presidente di Pro Vita che, nel corso di alcune interviste, è arrivato a paventare un possibile rischio di indottrinamento.
La petizione lanciata da Pro Vita
A dire il vero la Disney era finita al centro delle polemiche già un paio di volte nel corso dell’ultimo anno quando la multinazionale statunitense aveva mostrato di simpatizzare non solo con temi quali il diritto delle donne di abortire ma anche altri argomenti eticamente rilevanti e che avevano provocato la dura reazione di alcune associazioni pro-life. “Se pensiamo a quanto Walt Disney tocca da vicino i bambini e li influenza, la notizia del Gay Pride a Parigi è gravissima” ha detto Brandi, stigmatizzando la decisione del parco di divertimenti di ospitare la principale manifestazione Lgbt a livello mondiale e sospettando che alcuni film di animazione e cartoon possano essere usati per influenzare le tendenze sessuali dei più piccoli.
E infatti nella nota diramata dalla Onlus Pro Vita si legge anche che l’obiettivo della raccolta firme è quello di sensibilizzare il maggior numero di persone su questa vicenda e fermare per tempo il “Magical Pride” in programma a giugno in Francia. “Già l’anno scorso la Disney aveva pubblicizzato le orecchie arcobaleno di Topolino” ha concluso il presidente facendo riferimento al fatto che in passato il parco aveva ospitato alcuni dei cosiddetti Gay Day.
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