Un bambino alle prese con la ginnastica artistica può ancora fare notizia? Stando a quanto accaduto pochi giorni fa, pare proprio di sì. Non c’è che dire: la notizia ha dell’incredibile e fotografa una società in cui pare ci siano ancora sport adatti solo alle femmine e sport che possono essere praticati solo dai maschietti. Per fortuna, però, i social non perdonano e la reazione da parte dell’opinione pubblica non è tardata ad arrivare.
Il bambino che pratica ginnastica artistica
La questione è diventata virale grazie ad un post di Ambra Garavaglia, una nota hostess famosa per raccontare sul web le sue vicende professionali.
Suo figlio la scorsa domenica ha partecipato ad un saggio di ginnastica artistica in compagnia di sole bambine. A soli 4 anni, il suo piccolo ha deciso di dedicarsi a questo sport con passione e senza alcun genere di pregiudizio.
La sua mamma, presa dall’entusiasmo, ha deciso di postare una foto della giornata su Twitter, sottolineando il fatto che non c’erano altri maschi oltre a suo figlio.
Ovviamente, non sono tardati ad arrivare commenti di vario genere, tutti finalizzati a mettere in dubbio l’opportunità che un maschio pratichi uno sport considerato da femmina.
Gara di ginnastica artistica, Leo unico maschio.
— Ambra Garavaglia (@ambragaravaglia) 3 marzo 2019
Dalle persone accanto a me in mezz’ora ho già sentito “oddio c’è anche un maschio, si può?” “ma dai ma anche un maschio?” “ma dovrebbe fare calcio o pallavolo al massimo” “cosa c’entra un maschio?”.
Buongiorno 2019.
La reazione dei social
Come spesso accade, alla valanga di commenti fuori luogo che avrebbero visto meglio un maschietto alle prese con il pallone o con una racchetta da tennis piuttosto che con la ginnastica artistica, non sono mancati interventi positivi che hanno messo in luce il fatto che nulla conta il sesso di un bambino in alcun genere di circostanza, men che meno nella scelta dello sport da praticare.
Ancora una volta, però, i social network hanno ben messo in evidenza come il nostro continui ad essere un Paese impregnato di stereotipi e pregiudizi.
C’è da sperare che bambini come quello di Ambra molto presto riescano a rimettere in ordine le cose, a dimostrare che le discriminazioni sono il vero male del mondo e a respingere in ogni modo e con ogni mezzo parole e idee che nulla hanno a che vedere con il rispetto reciproco e il riconoscimento dei diritti del prossimo.
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