Il Teatro dell’Olivo di Viareggio è al centro di un copioso dibattito riguardante i bambini che assistono agli spettacoli teatrali non indirizzati a loro.
Martedì scorso infatti, è andato in scena lo spettacolo teatrale intitolato “Nessuna pietà per l’arbitro“.
La compagnia teatrale Mamimò è stata infatti disturbata per tutto il corso dello spettacolo a causa del rumore incessante di due bambini in tenera età (due anni, massimo tre) che erano presenti alla rappresentazione serale con i genitori.
Bambini rumorosi
Gli attori hanno spiegato quanto sia stato difficile mantenere alta la concentrazione e garantire al vasto pubblico presente, circa 150 ospiti, uno spettacolo all’altezza delle loro capacità.
Federica Ombrato, una delle attrici presenti allo spettacolo afferma che il compito di attrice teatrale è completamente differente e non paragonabile a quello degli attori televisivi. Purtroppo si vive con il pubblico qualsiasi disguido che accade per tutto il tempo della rappresentazione.
La reazione delle mamme
Le mamme sono rimaste spiazzate poiché nessuno durante la serata ha fatto notare loro quanto i bambini fossero elemento disturbante, sia per la compagnia che per il pubblico presente.
Tuttavia ammettono che la vigilanza abbia ripreso i piccoli, che sono subito stati divisi e calmati.
Quello su cui ci si interroga maggiormente è se sia opportuno portare dei bambini così piccoli ad uno spettacolo teatrale organizzato in orario serale e soprattutto inadatto nei contenuti e nella forma a un pubblico così giovane d’età.
Il dibattito è infuocato: attori e pubblico presente affermano che non c’è stato alcun rispetto per loro.
Dall’altro canto, le mamme giustamente fanno notare che l’ingresso al teatro non è proibito ai bambini e desidererebbero far sdrammatizzare l’accaduto in quanto non sembra sia successo nulla di così grave ed irrimediabile.
Sembra che i bambini non finiscano per la prima volta nei casi di cronaca, soprattutto per il fatto che disturbano con schiamazzi e pianti. Più volte si è riportata la notizia di gente che mal sopportava la loro presenza, non solo a teatro ma anche sugli aerei o al cinema.
Non si sta forse un po’ esagerando?
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