Diventare padre in età avanzata mette a rischio i figli, lo dice un recente studio scientifico della Stanford University.
Lo studio, condotto dall’urologo Michael Eisenberg, capo del dipartimento di Medicina Riproduttiva Maschile della Stanford University School of Medicine, ha evidenziato che oltre il 12% dei bambini nati prematuri o con problemi di salute hanno padri con età pari o superiore a 45 anni. Secondo le conclusioni di questa ricerca, se l’età dei papà fosse stata più giovane questi problemi si sarebbero potuti evitare. La ricerca, pubblicata sulla rivista di settore BMJ, ha preso in esame oltre 40 milioni di nascite negli Stati Uniti.
Parti prematuri, sotto peso e con problemi respiratoti in aumento dai padri anziani
Lo studio ha evidenziato che i papà con più di 45 anni hanno il 14% in più di possibilità di concepire figli prematuri, con pesi inferiori alla norma e con difficoltà respiratorie rispetto ai padri tra 20 e 30 anni. Sempre secondo le statistiche sarebbe maggiore l’utilizzo della terapia intensiva neonatale nei figli dei padri over 45. Analogo discorso per le mamme over 40 che rischiano il 28% in più delle donne giovani di avere il diabete gestazionale. Si tratta dunque di un quadro tutt’altro che roseo considerando che la soglia media della procreazione si è notevolmente innalzata. Oggi, infatti, sempre più spesso si fanno figli dopo i 40 anni vuoi per motivi economici che per fattori sociali.
I rischi genetici trasmessi dai padri over 45
Contrariamente alla donna, il cui periodo fertile è decisamente più breve, l’uomo può arrivare a concepire anche in età avanzata. Questo però non è sempre un vantaggio, anzi. Secondo i dati forniti dalla Stanford University School of Medicine, i padri over 45 hanno maggiori probabilità di trasmettere malattie genetiche ai nascituri. In particolare ci sarebbe un aumentato del rischio di nanismo, disturbi psichiatrici (come la schizofrenia e il disturbo bipolare) e dell’autismo. Lo sperma, infatti, con l’avanzare dell’età può mutare, influenzato da fattori esterni ed esposizioni ambientali, passando alterazioni genetiche di padre in figlio. Proprio per questo i rischi aumentano.
Il video della settimana