Il nuovo modello della linea kids lanciata dal noto marchio Zara si chiama Patrick, un allegro bambino dai capelli rossi affetto dalla sindrome di down.
Patrick il bimbo scelto da Zara per abbattere i pregiudizi
La mamma lo chiama Roscòn ma per tutti è Patrick. Questo bambino di 11 anni, con la sindrome di down, è già noto al grande pubblico per essere il figlio dello chef stellato, Samantha Vallejo Nágera, giudice nell’edizione spagnola di Masterchef.
Oggi Patrick è il nuovo testimonial della linea baby lanciata dal noto brand spagnolo Zara. Le foto di Patrick, assieme al fratello Diego di 8 anni, sono visibili anche sul sito ufficiale di Zara. La spontaneità dei due fratelli è la caratteristica della nuova campagna pubblicitaria.
Solari e sorridenti, Patrick e Diego, posano indossando delle maglie a righe bianche e blu, mentre lanciano un importante messaggio: essere tutti uguali, ma anche differenti.
Gli scatti fotografici di Patrick: il primo modello speciale voluto da Zara
Patrick è il figlio della chef Samantha Vallejo Nágera, grande amica di Marta Ortega, figlia di Amancio, nonché fondatore di Zara. Da sempre la mamma di Patrick si batte affinché il suo bambino, che soffre di sindrome di down, possa essere considerato uguale ai suoi fratelli e agli altri bambini.
Guardando tutti i 16 scatti della campagna di moda, lanciata proprio da Zara per bimbi dai 5 ai 14 anni, la simpatia di Patrick e Diego non passa di certo inosservata. I due fratelli hanno ottenuto già molti consensi positivi sul web, oltrepassato i 67mila follower su .
Samantha Vallejo Nágera, impegnata già da tempo in diverse associazioni a tutela di bimbi che soffrono di sindrome di down, aveva posato più volte in passato con il suo Roscòn, scegliendolo anche come protagonista del libro di cucina “Samantha y Roscón. Party.com”.
Oggi la mamma ha dichiarato, commentando proprio una delle foto della campagna moda Zara: “Quando tuo figlio Roscón è il primo modello con sindrome di Down sul sito di Zara e muori di gioia per quello che significa”, con ciò volendo sottolineare che la moda appartiene davvero a tutti, a prescindere dal numero dei cromosomi.
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